giovedì 28 febbraio 2013

A proposito di clown...


 
Ma credete proprio che ne valga la pena. Di avvelenarsi il sangue, di perdere il sonno per questi  politicanti, dico. Di stare a sentire quel tedesco che ci definisce un popolo di clown. Proprio loro, che con un clown imbianchino hanno innescato la più terribile ecatombe che l’uomo ricordi. Proprio loro che indossano i calzini bianchi sotto i sandali o che mettono la marmellata sulla pizza. Ma siamo proprio sicuri che ne valga la pena?
Stamattina mi sono affacciato alla finestra. C’era il sole e il panorama era riposante, dopo giorni di nuvole e pioggia. Colori tenui, linee perfette. Vele pallide solcavano il mare. Il fumo dai comignoli saliva dritto senza compromessi – una fune stesa tra la terra e il cielo. Arriva mia figlia che mi schiocca un bacio prima di andare a scuola. Un bacio antico, sonoro e allegro. Pieno di vita. Sincero. Si diverte a fare rumore, quando mi bacia sulla guancia. Per me quella è la prova acustica dell’esistenza della parola amore. Lo schiocco: smack!

Quel rumore così dolce è la prova di quanto poco importano le esternazioni di un tedesco (tanto alla prossima partita gliene diamo ancora tre). Mentre cogito,  sullo schermo c’è un politico che gesticola rabbiosamente verso qualcuno, mentre il conduttore cerca di calmarli – “Altrimenti non si capisce nulla”, dice.

 Ma ne vale veramente la pena? Siamo sicuri?

martedì 26 febbraio 2013

Ecco perchè il Pd ha stravinto le elezioni




Ad un certo punto della notte è apparso sul video Enrico Letta che ha detto: “Abbiamo vinto sia al Senato che alla Camera. E non è vero che il Movimento Cinque Stelle è il primo partito”. E non c'è che dire: ho fatto i conti e ha ragione.

Perchè al risultato del Pd occorre aggiungere la percentuale del collega greco-cipriota Stavros Malas (42%) e andiamo ad un settanta abbondante. Poi però bisogna sottrarre i sei punti di penalizzazione del Siena Calcio (per via del Monte Paschi) e torniamo al 64. Per andare al 65 ecco che viene in soccorso Rutelli (altrimenti a che cosa servono gli amici) che regala a Bersani un punto percentuale, che è poi l'indice di gradimento a Roma di Cicciobello.

Ma le insidie sono sulla strada: Bersani deve stare fermo un turno per smacchiare il giaguaro: dopo un'ora toglie due macchie ed ecco che andiamo al 67. A questo aggiungiamo la soddisfazione di aver fatto fuori Ingroia, che non ha prezzo (per tutto il resto c'è Mastercard): per nulla sentimentali, quelli del Pd però attribuiscono a questa vittoria quattro punti percentuali. Siamo a 71.

Il rush finale, quando oramai lo spoglio si stava per chiudere, è stato affidato Toni “Il Meccanico” che alle undici di sera ha trovato il macellaio che uccise il toro che bevve l'acqua, che spense il fuoco che bruciò il bastone che picchiò il cane che morse il gatto che si mangiò il topo che al mercato per due soldi (73% ndr) mio padre compròòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòò....  

lunedì 25 febbraio 2013

Le facce della politica





Ci sono almeno una decina di facce che mi vengono in mente questa mattina. E sono tutte facce di vecchi. Vecchi amici di sinistra: alcuni di loro decisamente antipatici, alcuni sempre gioviali e ironici.
Alcuni importanti, alcuni che in tutta la loro vita hanno contato come il due di picche. Molti che hanno la matematica certezza di avere la ragione in tasca. Tutti un po' su di età. Hanno un minimo comun denominatore: i loro rappresentanti non hanno quasi mai governato. E quando lo hanno fatto è stato per brevissimo tempo e per mezzo di compromessi da far rizzare i capelli anche ai più moderati.
Questa mattina ho pensato a loro, alle loro rughe discrete, ai loro giornali di sinistra spiegazzati nella tasca del cappotto.

Lo so, in tutte le elezioni che si rispettano, è un delitto non mettere al primo posto “il futuro dei giovani” - e ci mancherebbe altro. Ma oggi penso ai miei vecchi amici di sinistra e al loro breve futuro. Breve, ma pur sempre futuro. Molti di loro guardano l'infinito e aspettano i giornali del giorno dopo ((non si fidano né di internet, né della Tv) per vedere se almeno quest'anno hanno vinto e per vedere (di nascosto) l'effetto che fa.

Anche la gente di centrodestra, razza padrona per vocazione, sa che può perdere. Ma se l'antagonista è la sinistra, sa anche che “quelli non hanno mai vinto”. Per una volta dopo mesi, sono sinceri, dopo giorni passati ad accusare quella sinistra “che spadroneggia e che manovra la magistratura”. Questa volta, li vedo dalla faccia, anche loro hanno paura di perdere.

Ma a differenza dei miei amici di sinistra, non ci sono abituati...