Potenza della tecnologia.
Qualche tempo fui chiamato a
presenziare ad una trasmissione televisiva. Capita ogni anno –
anzi, due volte all'anno – quando il Genoa gioca contro il Parma.
Sembra che sia l'unico portacolori del Genoa in terra parmigiana. E
va bene. Come al solito i discorsi cui ero chiamato ad intervenire
vertevano sul mio ultimo libro, oppure sulla politica (mai sullo
schema messo in campo dall'allenatore, sul quale avrei avuto molto da
dire). E va bene. Quello che non va bene è la frase che mi sono
sentito dire il giorno dopo, al bar. Cioè che avrei detto che odio
il populismo. Quello che va peggio è che io proprio non mi ricordavo
di avere fatto quella affermazione.
Potenza della tecnologia.
Chiamo Giusy quando torno a casa –
cioè intorno alle undici di sera.
“Senti – dico – hai visto la
trasmissione l'altra sera, quella dove partecipavo anch'io?”.
“Certo” - potenza della tecnologia:
diretta via streaming, perchè l'analogico andava a scatti
“E che cosa ho detto?”
“Aldo, stai bene?”
“Certo, ripeto: cosa ho detto? Ho
detto forse che odio il populismo?”
“Beh, più o meno”
“Pensi che ho fatto una bella
figura?”
“Beh, più o meno. A parte i capelli
che andavano da tutte le parti e che ti stroppicciavi troppo gli
occhi, quello che hai detto era più o meno giusto”.
Me la immagino. Sul letto impigiamata,
con il cellulare stretto tra guancia e orecchio, a fare zapping e con
i capelli castani sparsi sul cuscino come tanti punti interrogativi.
Nel pronunciare “più o meno” alza un po' le spalle, sorride e
inclina la testa. “Più o meno”. Facendo capire che non vale la
pena soffermarsi più di tanto sulla questione. Lo stato delle cose è
più o meno quello verificato e sarebbe senza dubbio
modificabile, forse anche migliorabile, ma è necessario accettarlo
per quello che è. Il risultato che ho portato a termine con la mia
comparsata è il massimo che posso fare, ed è intelligente e utile
ammetterlo. Più o meno era la giusta conclusione di una
rapida conversazione. Più o meno.
E non si pensi che sia un sentimento
mediocre come la rassegnazione a farle dire più o meno e
sorridere in quel modo. Per come la percepisco io, è pura
profondità. Forse la profondità delle donne. Quella profondità che
attutisce ed elimina tutto quell'agitarsi in superficie nel quale noi
maschietti trascorriamo una parte così grande della nostra vita.
Ragiono in fretta. Clicco sul tasto
verde del cellulare. Mi risponde Giusy con la voce impastata di
sonno.
“Senti Giusy, ma tu mi vuoi bene?”
“Sì, ma ora dormi che è tardi”...
Caro Aldo
RispondiEliminail "piu o meno" se ben ci ragioni è la regola base di tutta la Natura , la regola che pervade l'universo. Prendiamo per esempio la nostra specie, si vive , si va avanti... più o meno bene fino alla fine, tra malattie e quant'altro.
Se pensi alle orbite dei pianeti intorno al sole ... sono circolari ... più o meno !
stanno sullo stesso piano ... più o meno !
D'inverno fa freddo e d'estate fa caldo ... più o meno !
L'automobile è una buoa cosa ... più o meno !
tutto a questo mondo (et ultra) vive nel più o meno , pensa qualsiasi cosa buona e vedrai che va avanti con il più o meno.
IL NORD magnetico è al polo nord ... più o meno! (si sposta in qua ed in la anche di molto tutti gli anni)
Non conosco cose che vanno sempre al massimo o sempre al minimo o sono stazionarie, ma secondo me tutto segue una sinusoide dal ritmo irregolare e sta nel più o meno.
Se sei rientrato nel "più o meno" non puoi far altro che dire... " E' naturale che sia così" ... va bene così !
Quanto detto sopra non è assolutamente da confondere col significato di "mediocrità" che è cosa ben diversa e non può essere il tuo caso.