Ogni tanto, io e il mio amico Brunn elucubriamo. Ci prendiamo piccole pause per andare a vedere i posti della nostra infanzia. Veniamo da posizioni geografiche diverse. Per questo ci attrezziamo, facciamo il pieno di metano alla mia macchina e partiamo.
Brunin qualche tempo fa mi ha portato nel paese dove era aduso andare al mare. Alla piccolissima baia ci si accede per una stretta crosa che un tempo, mi ha specificato, era adornata di palme. Ora le palme sono state tagliate per far posto a panchine in ardesia e fioriere molto kitsch. Non è un caso isolato; forse anche il meno pacchiano. Quel paesino è molto suggestivo. Ci sono esempi molto, molto peggiori.
Ciononostante, ci siamo armati di penna e carta libera, e abbiamo scritto al sindaco del paese per illustrare le rimostranze di due ospiti grati. È stata una fatica: ad un certo punto ci siamo incagliati su una banale disquisizione di punteggiatura. Per una persona che ci avesse visto, la scena non gli sarebbe sembrata molto dissimile dalla gag di Totò e Peppino (“Mettiamoci i due punti: è più categorico”, “Brunin, non fare il tirchio, mettici un punto e virgola”). Una faticaccia. Oltre un’ora per una lettera (Imbustata e affrancata con posta prioritaria) che compierà il tragitto di sola andata “cassetta della posta-cestino della spazzatura”. Perchè la storia è sempre la stessa.
Ciononostante, ci siamo armati di penna e carta libera, e abbiamo scritto al sindaco del paese per illustrare le rimostranze di due ospiti grati. È stata una fatica: ad un certo punto ci siamo incagliati su una banale disquisizione di punteggiatura. Per una persona che ci avesse visto, la scena non gli sarebbe sembrata molto dissimile dalla gag di Totò e Peppino (“Mettiamoci i due punti: è più categorico”, “Brunin, non fare il tirchio, mettici un punto e virgola”). Una faticaccia. Oltre un’ora per una lettera (Imbustata e affrancata con posta prioritaria) che compierà il tragitto di sola andata “cassetta della posta-cestino della spazzatura”. Perchè la storia è sempre la stessa.
Chi ha protestato, chi ha pianto per le bellezze perdute, non ha mai avuto udienza e soddisfazione. Non solo da chi governa la città, controparte perenne e perfettamente bipartisan, ma da chi, elettivamente, della bellezza e della sua tutela nell'ambiente doveva essere paladino e della bruttura strenuo oppositore. I verdi, tanto per dire, credo si chiamino Verdi e non Arancioni, per questa ragione. Ma gli ambientalisti della città sono stati impegnati per i molti decenni in cui gli alberi morivano in altre e ben più importanti battaglie.
Battaglie di lungo respiro e incertissimo successo. Battaglie adatte a consumare molte legislature e molti mandati politici di aspiranti leaders carismatici. Battaglie ideali trascinanti, molto adatte a non essere mai perse del tutto, mai vinte davvero. I platani abbattuti, le crose panoramiche distrutte, la speculazione edilizia in collina, parevano agli occhi di chi aveva la vista lunga, distrazioni pericolose, modeste battaglie che era possibile perdere o vincere nell'arco mortificante di un anno, di un mese, di una legislatura.
Personalmente penso che questo sia uno degli errori più stupidi e imperdonabili di un movimento ambientalista che, non a caso, in questo Paese non ha mai avuto né saputo conservare adeguati consensi tra i cittadini. I quali, io tra loro, non vogliono distinguere tra piccole e grandi battaglie quando è materialmente in forse la qualità della loro vita; della bellezza, della salute, del conforto della vita. Importano gli alberi delle scalinate, come i fumi cancerogeni, perché una vita decente o sofferente è fatta di tutte e due le cose, di cose quotidiane e questioni epocali. E le modeste battaglie, si dimostrano sempre solo apparentemente modeste. Il brutto, il malsano, il truffaldino, prediligono dilagare da piccole crepe...
Battaglie di lungo respiro e incertissimo successo. Battaglie adatte a consumare molte legislature e molti mandati politici di aspiranti leaders carismatici. Battaglie ideali trascinanti, molto adatte a non essere mai perse del tutto, mai vinte davvero. I platani abbattuti, le crose panoramiche distrutte, la speculazione edilizia in collina, parevano agli occhi di chi aveva la vista lunga, distrazioni pericolose, modeste battaglie che era possibile perdere o vincere nell'arco mortificante di un anno, di un mese, di una legislatura.
Personalmente penso che questo sia uno degli errori più stupidi e imperdonabili di un movimento ambientalista che, non a caso, in questo Paese non ha mai avuto né saputo conservare adeguati consensi tra i cittadini. I quali, io tra loro, non vogliono distinguere tra piccole e grandi battaglie quando è materialmente in forse la qualità della loro vita; della bellezza, della salute, del conforto della vita. Importano gli alberi delle scalinate, come i fumi cancerogeni, perché una vita decente o sofferente è fatta di tutte e due le cose, di cose quotidiane e questioni epocali. E le modeste battaglie, si dimostrano sempre solo apparentemente modeste. Il brutto, il malsano, il truffaldino, prediligono dilagare da piccole crepe...
Quando il mio bisnonno ,da parte di padre, è diventato sindaco del piccolo paese di montagna in cui ho ancora la sua vecchia e solida casa ,ha piantato due tigli, uno accanto a casa nostra ed uno vicino al lavatoio pubblico per salvare le schiene delle donne almeno dal sole. Oggi una amica mi ha telefonato che i miei giovano compagni di giochi tutti over sessanta hanno deciso che devono dare una sforbiciata al vecchio e solido over centenario accanto a casa ma sembra siano molto in dubbio se tagliare l'altro alla base. Io e la mia vecchia amica siamo totalmente contrarie , abbiamo lavato i panni nell'acqua gelida del 'baciass' con le nostre nonne e abbiamo abbeverato le mucche quando da piccole le portavamo nei prati. Oltre al resto il vecchio tiglio ha accanto alle radici due nuovi ...figli che vanno semplicemente fatti crescere per quando lui non ci sarà più ...stiamo anche difendendo una pianta di susine che ormai è molto più avvizzita di noi ma su cui abbiamo cominciato a rubacchiare la frutta dei vicini...le cose quotidiane , i vecchi ricordi ...si deve sempre avere un minuto per loro . Un abbraccio
RispondiEliminae così tralasciamo le vere battaglie perdendo progressivamente i nostri valori personificati dagli alberi...nella loro capacità di esserci simbolicamente vicini,quando germogliano,fruttificano,perdono le loro foglie o si denudano...in quel loro sussurrarci e riflettere i passi delle nostre età nella loro specificità e successione o quando il nostro sguardo facendosi più acuto s'immerge nella loro essenza,nel momento in cui riescono a capovolgere le loro radici innalzandole al cielo mentre i loro rami sprofondano nella madre-terra vivificandosi...o,grande testimoni e maestri di vita...
RispondiElimina....è vero Aldo, spesso x perseguire mete più grandi e lontane si perdono di vista le cose altrettanto e forse più importanti che abbiamo vicino e di tutti i giorni....ma non è sempre così, gli ecologisti non sono tutti della forza di quelli da te descritti , x fortuna ....ci sono anche quelli che lottano contro il "CONSUMO DEL TERRITORIO " e fanno davvero di tutto x preservare le bellezze paesaggistiche ed ecologiche come il mio amico Gino Scarsi( ti consiglio di chiedergli l'amicizia se non lo siete già....) e il mio amico Gianni Rinaudo con i loro gruppi " STOP AL CONSUMO DEL TERRITORIO " e "SPIRITI LIBERI " credo potresti trovarli interessanti.....sai io penso che bisogna cominciare a unire tutte le forze x davvero se vogliamo riuscire a salvare noi stessi e tutto il pianeta....un abbraccio <3
RispondiEliminaI verdi hanno capito i loro errori e dopo un lungo esame autocritico ,hanno ricominciato da capo con umilta' e perseveranza a lavorare sul territorio in difesa dell'ambiente (anche un albero)a 360 gradi e se vai sul mio profilo vedrai che non sono solo parole....non sono il solo ovviamente!!!!
RispondiEliminaEcco ....qualche mattina fa mi sono alzata , ho aperto la finestra e sono rimasta basita : il bellissimo fico che sporgeva in fondo al cortile dall'altra parte del muro non c'era più .
RispondiEliminaE'stato tagliato ...... avrei strangolato i suoi proprietari ....
Sono in lutto.
Pensare in Verde significa davvero accarezzare la natura. Idea poco praticata, ma necessariamente trasversale...?!?!
RispondiEliminaMagari fosse davvero sì....
Cia Aldo!
Mariaconcetta
caro Aldo, concordo con la mia amica Mariaconcetta, pensare in verde significa rispettare Madre natura e noi stessi anche... ma l'uomo distrugge tutto...corre dietro a falsi progressi,conosco diversi ecologisti seri ed impegnati...,lottano e si dannano per i loro ideali.... in Italia non sono tanto apprezzati, alcuni di loro hanno scelto di vivere in Svezia e Danimarca dove il rispetto e la cultura permettono loro di proseguire il loro cammino con supporti da parte dello stato.
RispondiEliminaserena domenica caro Aldo, grazie....
Eleonora B.