martedì 18 ottobre 2011

Tagli al bilancio




Ho un rovello nel cervello. Qualcosa non mi torna. Dunque, apro i giornali – aimè, sono costretto – e accendo la Tv – idem -. Tutti mezzi di informazione ci informano che occorre attrezzarsi alla catastrofe. Vanno a ruba i servizi che ci consigliano come affrontare una vita di stenti. Come sopravvivere autarchicamente. La bomba atomica della miseria, vaga pericolosamente sulle nostre teste.

Ma quel dubbio continua a girovagare per il mio – limitato – cervello. Ma non erano gli stessi mezzi di informazione che fino ad un paio di anni fa suonavano le trombe del trionfo, ci riempivano la testa di top manager e top model. Dove i top segretari di partito luccicavano di oro e brillanti. La parole più in auge erano successo e benessere e ricchezza. Parlavano dello stesso Paese? Ma erano proprio gli stessi mezzi d’informazione?

Sì, lo erano. Non ho ma capito in quale misura siano loro ad influenzare gli umori della gente o il contrario (è nato prima l’uovo o la gallina?).

Sia come sia, una cosa voglio tenere ben presente: non mi fido più. Prendo tutto con beneficio di inventario, leggo solo gli editoriali che hanno un basso impatto sulla mia vita di tutti giorni.

Non mi fidavo dei media quando ci descrivevano un paese ricco e spensierato e non ci credo adesso che ce lo restituiscono povero e angosciato.

Nella realtà, ho capito solo che molti di noi dovranno ridiscutere – anche drasticamente – il proprio tenore di vita. Un taglio ai consumi mi sembra ineludibile e, sotto un punto di vista sociale, anche etico.

Occorrono tagli, dunque? Bene. Ho deciso: la prima sforbiciata al mio bilancio sarà destinata al consumo di giornali e televisione...

6 commenti:

  1. prepariamoci alla miseria dunque...purtroppo c'è gente che è già molto allenata, ma ci rendiamo conto ragazzi che un pensionato non arriva a guadagnare in un anno ciò che le escort guadagnano in una serata con B.? Ci rendiamo conto che un lavoratore non riesce a guadagnare in un anno quello che un politico guadagna in un mese?
    Alessandra Lucini

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  2. Cara Alessandra me ne rendo conto si....

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  3. Hai scritto che ci sono servizi per ...auto-castigarci.......magari sono anche a pagamento ?
    Noi povero e vile popolo ci siamo già resi conto della catastrofe semplicemente perchè...non arriviamo a fine mese...e qualsiasi scuola non ci potrà spiegare come dirottare i soldi dalla pasta ...al pane. I poveri sanno sempre come digiunare.....penso che la paura del digiuno colpisca chi oggi imbroglia ancora intascando diritti lavorativi da fiaba, mi riferisco ai nostri ministri, ma cosa stanno aspettando che ci vendiamo anche il sangue o un rene ...per arredare la loro nuova....BARCHETTA ?
    I Mass-Media spesso sono servitori viscidi al servizio di quello o dell'altro ministero......
    by Bruna

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  4. Prima che al pane ed alla pasta, forse dovremmo pensare ad altri tagli: quali il telefonino, la seconda e terza auto, il fine settimana fuori casa, il capo di vestiario firmato, il dopobarba da 100 euro... .
    All’inizio degli anni 70 ci fu il periodo della cosiddetta “austerity" (chissà poi perché in inglese): si circolava una domenica si e l'altra no con l'auto privata, le città avevano ridotto del 50% l'illuminazione; i locali pubblici chiudevano alle 23... ed altre facezie del genere..., eppure non mi ricordo che avessimo disegnato(come popolo) le tragedie di oggi, né che individualmente ci fossimo avviliti più del necessario.
    Giornali e televisione, nello spiegare le congiunture che avevano portato a ciò, si premuravano di additarti la via del risparmio e come adattarci alle nuove ristrettezze.
    Forse risentivamo ancora dell’educazione dei nostri vecchi che uscivano dalla vera tragedia, quella della guerra, ma mi sembra di ricordare che quasi ci ridevamo sopra ed i sacrifici - che pur c’erano - erano affrontati quasi con ironia.
    Fai bene, Aldo, a tagliare come prima cosa giornali e Tv, poiché oggi questi mezzi di diffusione (o dovrei dire di disinformazione), asserviti alle mode ed ai poteri forti, non sono più in grado di fare un’analisi lucida ed autonoma. Sembra quasi che spingere alla disperazione sia diventato lo sport nazionale.
    Un popolo che non è disposto ad affrontare i sacrifici imposti dalle avverse condizioni, è destinato a soccombere, all'autodistruzione. Graecia docet... .

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  5. mi sa che ormai il taglio si dovrà fare ad ogni possibile condizionamento mediatico per imparare a disciplinare e a fare funzionare in pieno il nostro senso critico come unico e insostituibile garante di una visione non apocalittica della realtà che ci circonda...

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  6. Dario, questa volta non sono d'accordo con te! sono d'accordissimo ! provate a prenotare un albergo, una crociera, un ristorante, ve ne accorgerete... è evidente che ancora ci sono moltissime persone che hanno ancora moltissime possibilità, o che non avendo possibilità non sono disposte ad affrontare ì sacrifici imposti dalle "avverse condizioni" come tu le chiami , (e qui si aprirebbe tutto il discorso di quali sono le avverse condizioni e del perchè si sono verificate), quelle persone sono destinate a soccombere ed all'autodistruzione, Grecia non docet evidentemente! conoscete la storia dell'"al lupo al lupo!" poi la gente non ci crede più e quando il lupo arriva davvero trova tutti impreparati e la strada libera per l'ovile. Ecco cosa sta succedendo a causa di un continuo catastrofismo sempre annunciato e sbandierato dai "mass-cassandra". Ora nessuno , o quasi, crede più alle comunicazioni, ora qualsiasi notizia è esagerata, esasperata, perchè hanno creduto che attenersi strettamente al reale non fa notizia, ora ci è rimasta un unica difesa: boicottarli? i giornali e tv schierati... vangeli su cui leggere la verità ! nulla di più falso ora invece di stare alla tv dialogo con voi, ottima idea ! Quando veniamo a conoscenza di notizie, le nostre menti le filtrano fino ad arrivare a capire dove sta la verità. Un solo singolo cervello è altamente influenzabile, una quantità di menti che velocemente comunicano tra di loro sono molto meno influenzabili, questa è la nostra difesa. Dunque quando voto la mia preferenza ad Alblog, voto convintamente 10 alla sua utilità, ritengo che sia essenziale per la nostra equilibrata sopravvivenza, come è essenziale, oltre alle nostre assennate analisi, avanzare concrete proposte, linee di condotta e quant'altro possa servire sul pratico, questa è la nostra difesa, spegnere non è una difesa, spegnere è una pericolosa fuga, filtrare bene e discuterne assime è un'ottima linea di difesa. Cari amici ora vi saluto perchè, sebbene abbia ancora molto altro da dire, lo serbo per altre occasioni, un abbraccio a tutti, Brontolo Ne.

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