domenica 2 ottobre 2011

Guida ai piaceri minimi



Intorno al tavolo dell'osteria di Brunin, tra una mescita e l'altra, sgorgano le discussioni più strane. La fauna più eterogenea si agglutina intorno al Vermentino e alle bruschette al pesto (anche perfetti sconosciuti vi assicuro. amici miei).

Ad onor del vero, la crisi canalizza le discussioni verso l'ascetico, il trascendente, visto che il contingente non è gran cosa.

L'impiegato dell'anagrafe scala vette inesplorate, il bancario entra in uno stato catatonico per andare oltre lo scibile intonso.
Non mi fatto per nulla impressione, quindi, sentire Arnaldo – di professione rappresentante di suppellettili nautici – citare, e condividere, un aforisma di pietra pronunciato da Colin Wilson. Dice: “Privato dai significati che oltrepassano la sua esistenza quotidiana, l'uomo si riempie di livore e di disgusto”.

Non sono d'accordo. Perchè tanto spregio per il tranquillo tran tran quotidiano?
Conosco diversi casi (tra i quali, per esempio, il mio) nei quali è proprio la vita quotidiana che preserva dal “livore e dal disgusto”.

Naturalmente occorre averne una, di vita quotidiana, da sbrigare e onorare. Dico gli affetti, la socialità minima, la cura dei figli. L'andare a fare la spesa nei negozietti, dove magari il salumiere ti saluta anche per nome.

Per non parlare dei piccoli traguardi minimi come l'appuntamento domenicale con la partita del Genoa o le partite di Coppa al mercoledì.
Lo sfoglio di un libro nuovo.
Una birra gelata.
Un piatto di spaghetti al pomodoro e basilico manufatto dalla mia Giusy.

E poi, ancora, l'innaffiamento e l'emulsione del mio basilico – alla cui compagnia invernale ho provveduto tempo fa con l'acquisto di quattro bulbi di Narciso, che ora sono in gestazione sotto quindici centimetri di terra torbata, e una pianta solanacea -: nel suo piccolo anche questa è un'attività solenne al limite con lo zen.

A venirmi incontro in questa visione di una vita appagata dai piaceri minimi, ci ha pensato niente meno che Ermanno Olmi,ospite di Fabio Fazio nella trasmissione “Che tempo che fa”. Di lui mi ricordo una frase pronunciata nel 2001, in occasione di un'intervista per i suoi settanta anni.
Disse: “Potrei sopravvivere alla distruzione di tutte le cattedrali del mondo, ma non potrei mai sopravvivere alla distruzione del bosco che vedo ogni mattina quando apro la finestra”.

Ecco, proprio questo volevo dire.
Grazie, Maestro... 

5 commenti:

  1. eh,si Aldo è proprio così non tutti sono all'altezza dei piaceri minimi perché ormai persi nella sofisticazione dei pensieri complicati non riescono ad emergere per gustare il sapore del profumo delle cose antiche,semplici,quotidiane come il sorgere del sole che ci accarezza la pelle alla mattina,semplicemente come una dolcissima carezza...

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  2. uscire di casa ogni giorno e svolgere in modo serio il proprio lavoro, senza farne una missione, ma solo un dovere da assolvere in modo onesto e dignitoso, senza voler apparire o senza cercare il potere. ed esserne soddisfatti.
    ritrovare un amico, ogni tanto.
    sedersi o stendersi con un libro di un autore conosciuto, e ritrovare un mondo conosciuto.
    camminare mentre attorno la gente sembra lontana, e non pensare a nulla, forse.
    http://aspheloblog.blogspot.com/

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  3. Caro Aldo, mi trovo assolutamente d'accordo con te.
    La quotidianità abituale del nostro giorno, la gratificazione nei riti abitudinari che ognuno di noi compie, paiono scontati. Invece hanno radici più profonde, apprezzare le piccole gocce di vita..ti fanno sentire la felicità di essere vivo, un condensato di emozioni impagabili.

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  4. ....hai proprio ragione....lo sento quando sono in giro per ferie o altro....dopo un pò mi ritrovo a desiderare le cose quotidiane...quelle che mi ritrovo ogni mattina qui a casa...stessi gesti...stessi sapori....stesse sensazioni che ti fanno star bene....è come se tutto questo ti tenesse attaccato al tuo spazio....non voglio dire alla tua terra che per me è un termine che non esiste......è un guardarsi attorno....stirarsi le braccia e pensare a cosa fare sapendolo già..... Buon pomeriggio Aldo.....bigi

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  5. Questo blog è mente che soffia. Devo ammettere che in un primo momento ho pensato che non avevo nulla di interessante da offrire, ma dopo aver letto alcuni post la mia opinione è cambiata radicalmente.

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