I cittadini della ridente località della Valsalega sono incolleriti: in alcune zone i telefonini non hanno campo. Non prendono, come si dice in gergo. E allora, tempo fa, accecati dalla rabbia, hanno preso carta e penna ed hanno scritto a Giorgio Napolitano. Che è poi il Presidente della Repubblica.
È un po' come se io scrivessi al Papa per lagnarmi del suono delle campane elettroniche che mi infastiscono non poco (che poi è la sacrosanta verità). Preferisco quelle in bronzo, dal suono imperfetto. Non potrebbe il Papa, dico io, tra una enciclica e l'altra, scrivere al parroco vicino a casa mia e intercedere per la mia causa?
Non sottovaluterei tra le tante cause della oramai famosa crisi italiana anche la fragilità nervosa.
Si accendono spropositate ire, si consumano rancori isterici: siamo un nugolo di ego esulcerati, di geni incompresi, che si alzano ogni mattina per battersi (senza nessuna organizzazione con terzi, naturalmente) contro l'ingiusto accanimento dell'universo verso noi stessi.
Mi ricordo molti anni fa, quando, giovane cronista di una piccola Tv privata, feci sessanta chilometri per andare a esprimere tutto il mio disgusto al direttore reponsabile per una non so quale ingiustizia che avevo subito al momento di redigere la scaletta per il notiziario.
Lui mi lasciò parlare poi alla fine mi disse serafico: “Pigliati 'na pastiglia”.
Allora quella risposta provocò la mia ira sorda, che si trascinò per mesi e mesi.
Ora gli dò ragione. Perchè della pastiglia me ne ricordo, del motivo della mia ira, no...
Aldo..... passami tutto il flacone!
RispondiEliminaOggi va così!
Mariaconcetta
Dissento.... sarebbe stato meglio ricordare il principio per cui ti sei fatto 60 km
RispondiEliminaDopo l'odierna conferenza del Presidente del Consiglio credo sia proprio l'unica soluzione. Grazie Aldo e Buon Anno...
RispondiEliminaGrazie Aldo ora so come far tacere chi parla senza dare importanza chi ha davanti , ma solo per il gusto di sentire la propria voce tra una fetta di panettone e una di mandorlato bla bla bla . Poi quando chiedi di esporsi si tirano indietro e diventano vittime del sistema.
RispondiEliminaPatrizia
molto bello e significatico Aldo , come tutti i toi scritti del resto. Il diritto di libera esressione dei propri disagi , la liberta , il sendo d'uguaglianza , l'espressione delle coseguenze fisiche e psichiche delle campane, costituisccono delle violenza intenzioneli, politiche e culturale. Per una eventuale cura di conseguenti stress, maattie mentali e di tutte le conseguenze psicologiche e psicopatologiche delle torture e delle violenze politiche subite,lo stato di sofferenza delle persone che si costituiscono come ostacolo alla realizzazione di una nuova individualita' e societa'non si risolvono con una " pastiglia " ne tantomeno sono risolvibili da persone che non riescono ancora ad attribuire all'uguaglianza il primato sugli altri valori.
RispondiEliminarosa Cadario.
RispondiEliminaeh,mi sa che sarebbero un po troppo le pastiglie da prendere!!!!e sarebbe una fregatura in più per noi dato che alimenterebbe il monopolio delle industrie farmaceutiche sempre pronte a scoprire nuove malatie mentali... e poi dai,un pò di sfogo ogni tanto non fa male a nessuno!!anzi direi che in questo strano mondo di automati ci fa sentire un pò vivi,vibranti,incalzanti!!!no????
RispondiEliminaAldo.....hai innescato una reazione a catena, per merito tuo ora l'industria farmaceutica sta lavorando a pieno ritmo....si è sparsa la voce delle pastiglie .......le farmacie hanno esaurito tutte le scorte...si prendono qualsiasi tipo di pasticca .....nella speranza di ...DIGERIRE LA VITA
RispondiEliminaBruna
... effettivamente quante energie si sprecano a volte per questioni spesso irrilevanti e quante invece spesso non se ne spendono per le cose fondamentali ....
RispondiElimina;))))
No, la soddisfazione alle case farmaceutiche non la do, la pastiglia che prendo molto sovente è quella di sfogare la mia rabbia, a volte l'atteggiamento è costruttivo.
RispondiEliminaMa la pastiglia non la prendo. Fin che posso ...
A.L.
...anche facendo della sana ironia caro Aldo il tuo messaggio di riflessione è ben più serio.
RispondiEliminaOramai siamo tutti intolleranti a qualsiasi forma di disguido che irrompe nel nostro quotidiano.
Come dicevi tu...l'ira rimane, ma il motivo affievolisce nei cassetti della memoria.
Fino al prossimo round.
mi piace leggerti e leggere i commenti...quando posso....noto che molti ancora credono al reclamo scritto o verbale che dovrebbe servire a sistemare una situazione sbagliata....beati loro ! Io ho perso ogni speranza ed invece di una pasticca mi prendo un cioccolatino al caffè.....Sereno fine di questo anno balordo...Ti auguro un anno nuovo tutto nuovo veramente.....come lo vuoi tu.....bigi
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