giovedì 19 gennaio 2012

Quando la proprietà non è un furto




Invidio il mio amico Giovanni da Padivarma. Tra le tante qualità che lo contraddistinguono una è praticamente assente dal mio – debole – Dna: la precisione.
Prova inconfutabile del mio teorema è il seguente assioma: Giovanni controlla tutti i rendiconti speditegli dalle banche. A volte me la mena per ore con interessi passivi, quelli attivi e quelli neutri, per poi passare ai tassi di interesse attivo e passivo. Parla Tag e Iban come io parlo di difesa a zona e centromediani metodisti.
Penso che economicamente parlando potrebbe mettere in difficoltà qualsiasi istituto di credito, pur non essendo del mestiere; è una qualità innata. È un precursore delle class action.

Per quanto mi riguarda, la sola idea di denunciare una banca e di infilarmi in un ginepraio di carte bollate, mi mette i brividi.

Tengo in così alta considerazione il mio tempo – specie con il passare degli anni – che desidero in tutti i modi preservarlo da sciali. Mi freghino pure quei quattro soldi che tengo in banca (peraltro sono sempre in rosso: l’ho sempre detto, investite in debiti, non in Borsa), ma per cortesia lascino stare il mio tempo.

Ho fretta anche quando faccio la spesa, mi rifiuto di guardare i prezzi, mi irritano i buoni sconto, aborro i 3x2 (che mi sembrano una prova sconcia di promiscuità di mercato).
Sono il classico allocco, il turista da spennare che non tratta sull’acquisto del souvenir. Sono la gioia dei vu cumprà. Sono l’idolo degli ambulanti dei mercati.

E se a volte mi sono chiesto se non sia snobistico negarsi ad una banalissima trattativa, mi sono sempre risposto che il solo bene impagabile – ancora esente per fortuna dal codice a barre – è la proprietà del nostro tempo.

L’unica proprietà che non è un furto... 

3 commenti:

  1. Voglio inviarti un brano che forse conosci.


    Non ti auguro un dono qualsiasi,
    ti auguro soltanto quello che i più non hanno.
    Ti auguro tempo, per divertirti e per ridere;
    se lo impiegherai bene, potrai ricavarne qualcosa.

    Ti auguro tempo, per il tuo fare e il tuo pensare,
    non solo per te stesso, ma anche per donarlo agli altri.
    Ti auguro tempo, non per affrettarti a correre,
    ma tempo per essere contento.

    Ti auguro tempo, non soltanto per trascorrerlo,
    ti auguro tempo perché te ne resti:
    tempo per stupirti e tempo per fidarti
    e non soltanto per guardarlo sull’orologio.

    Ti auguro tempo per toccare le stelle
    e tempo per crescere, per maturare.

    Ti auguro tempo per sperare nuovamente e per amare.
    Non ha più senso rimandare.

    Ti auguro tempo per trovare te stesso,
    per vivere ogni tuo giorno, ogni tua ora come un dono.

    Ti auguro tempo anche per perdonare.

    Ti auguro di avere tempo,
    tempo per la vita.

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  2. Le mie infrmazioni su facebook si aprono con la frase tutta mia: "Non sono mai stato così bene come da quando il mio tempo è tutto mio".
    Una secelta di vita coscientemente fatta.

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  3. Il tempo? ma quale?quello eterno dei giochi dei bimbi?
    o quello eterno delle coccole dei genitori?
    o quello per nutrire la mente con letture infinite?
    o quello che arravoglia le cervella dell'ultimo ricercatore?
    o quello che ti fa alzare lo sguardo alla luna per cercare l'ultimo minuto di incontro con se stesso?
    e si, lascia pure alle banche il furto del tempo degli altri.......noi....trastulliamoci al nostro tempo che più lo viviamo ...più ne troviamo nella nostra sacca.
    Bruna

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