E
allora eccoci qua , a predicare bene e a razzolar male. Ma come, dico
io, mi spertico a difendere il commercio al dettaglio, la grande
suggestione delle piccole botteghe, il rapporto diretto con il
vecchio besagnino o il barista Alfio e poi...
E
poi mi ha fregato l'ingordigia di libri. Non l'amore per i libri, che
è altra cosa. Mi ha fregato la voglia di aggiungere un altro titolo
alla mia traboccante biblioteca. Ma che bisogno c'era? Che differenza
faceva l'aspettare un paio di giorni in più? Non lo so, ma tant'è...
Sono
passato per la seconda volta in una settimana dal mio libraio di
fiducia. A dire il vero ci passo anche se non ho nessun libro in
ordine. Ci passo per scambiare due chiacchiere o per attingere dalla
sua inesauribile sapienza in capo editoriale. Ma quella volta volevo
ardentemente avere tra le mani il libro che avevo ordinato - American
Dust
di Richard
Brautigan -.
Niente da fare, ripassa la settimana prossima, mi sono sentito
ripetere.
Allora
a casa, ho peccato di ingordigia. Ho visto il libro su un portale di
vendita on line. L'ho visto lì, invitante, con tanto di recensione,
sinapsi (il prezzo era addirittura più basso che in libreria). Tempo
di consegna due giorni, comodamente a casa tua. E allora, click, l'ho
fatto. Ho acquistato il libro per mezzo di un libraio virtuale, che
non potrà consigliarmi la bravura di quello scrittore sconosciuto.
Con
il mio gesto frettoloso penso di aver danneggiato il piccolo
commercio locale. Di aver cancellato tutta quella suggestione che a
me piace tanto.
Di
questi tempi non sarà certo una colpa massima, ma pur sempre di
colpa di tratta...
I giovani sono ormai dipendenti dagli acquisti on-line, non così io che dopo alcuni esperimenti andati non sempre a buon fine, ho desistito.
RispondiEliminaPer i libri, poi, è quasi una necessità fisica quella di recarmi in libreria. Cosa c'è di più bello di maneggiare l'oggetto del tuo desiderio prima d'averlo acquistato, di sfogliarne qualche pagina, di leggerne a caso qualche riga qua e là. Ma - come succede a te, Aldo - soprattutto mi mancherebbe il contatto umano con il libraio che è diventato quasi un confidente con il quale condividere la tua prima impressione e la tua attesa.
Condivido il tuo disagio, quasi fosse un tradimento verso te stesso prima ancora che nei suoi confronti.
presto si comprerà anche il gelato via internet ed arriverà a casa prima che si sciolga !
RispondiEliminaNon è una colpa !
è un senso di colpa che proviamo tutte le volte che modifichiamo le nostre abitudini e convinzioni seppur fondate su alti e nobili valori, quasi un "tradimento" quasi un "rinnegare" le nostre basi , i rapporti umani.
RISCHIANDO di non essere compreso, penso che dovrò parlare con il fornitore abituale e dirgli che continuerò ad andare da lui per la sua amicizia, per la fiducia, per la sua esperienza, per i suoi consigli, per il valore aggiunto che lui infonde ad un libro aquistato nella sua libreria, ma che se acquisterò un libro tramite canali "virtuali" che sempre meno lo sono, non sarà un tradimento, ma un gran sano desiderio di leggere subito ciò che mi attrae
Sì, è una piccola colpa a mio avviso, stiamo contribuendo ad uccidere il nostro commercio, che è poi quello che più ci aiuta ad arricchirci, vuoi mettere il poter scambiare idee su un libro o su un autore con il nostro libraio? Poter lasciare che esso ci consigli, poter comunicare che quel libro non mi è piaciuto, che quel libro magari non l'ho capito o qualunque cosa ci venga in mente su quel libro? Il commercio virtuale uccide anche la comunicazione purtroppo. E' un vero peccato.
RispondiEliminaed è cosi che anche tu,senza nemmeno accorgertene,sei entrato nell'"air du temps"...contaminato dall'incoerenza dell'ingordigia di volere tutto rapidamente...non posso consolarti,,devi confrontarti fino in fondo al tuo atto...Gilda
RispondiEliminaConsolati..io sno una lettrice accanita e molto poliedrica x gusti, e acquisto da anni i miei libri in una libreria on line ricevendoli comodamente a casa
RispondiEliminacolpa? no, ritengo sia una colpa non acquistare i libri, sopratutto non leggerli!! compro online da anni e mi trovo benissimo:) le librerie, anche loro, non sono più quelle di una volta e allora perchè rinunciare all'opportunità di scegliere online le nostre letture??
RispondiElimina.....caro Aldo.....inutile tormentarsi coi sensi di colpa ( ne sò qualcosa ...) una tantum si può fare ......sono in accordo col tuo pensiero sul sostenere le attività di quartiere e i piccoli commercianti/artigiani .....ma per un libro .....non è così grave ....
RispondiEliminaCi capita alla fila per le casse al supermercato, scegliamo quella più lunga, aspettiamo in silenzio il nostro turno perché, a quella cassa c’è la cassiera amica nostra. In un ambiente così vasto come un supermercato, dove spesso il personale si rinnova come le foglie di un albero..noi aspettiamo per scambiare qualche battuta con la cassiera amica nostra. E si, caro Aldo comprendo il tuo tradimento, lo comprendo bene perché l’ho vissuto dietro a una cassa, si conosceva il cliente, si sceglieva per lui/lei, si davano consigli e si ascoltava del loro vivere …. oggi abbiamo perso molto. Un clik … e siamo lontani da tutto e tutti
RispondiEliminaAntonio Lanza
RispondiEliminaciao Aldo, io non mi sono mai avvicinato al mercato on line, ho sempre preferito il contatto umano, non perché abito in un piccolo paese di poco più di 2000 anime, che pur mantenere in vita i modesti punti vendita è anche un fatto affettuoso e doveroso per la sopravvivenza del paese stesso e delle poche relazioni che diminuiscono sempre, perché parlando si scopre l'umanità che si possiede e quella degli altri
anche io sono stata una grande acquirente di libri on line. perchè appunto costano meno ... purtroppo ognuno deve fare anche i conti con il proprio portafoglio ....e i libri generalmente costano veramente troppo in rapporto alle mie entrate ...
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