“Intanto qualche ora gli restava. E
qualche ora non sono un pezzo di vita? Avrebbe camminato da solo,
ancora, fermandosi quando voleva, guardando quello che voleva.
Sputando il resto del sigaro e grattandosi tra le scapole quando gli
pareva”. Così si immagina le ultime ore di Umberto I il geniale
Guido Morselli nel libro “Divertimento 1889”. Un affresco senza
edulcorazioni delle piccole cose abbinate ai potenti.
Ecco, sarei proprio curioso di sapere
che progetto di vecchiaia può essersi fatto un uomo come Silvio
Berlusconi. Uno che ha sempre avuto un potere enorme (eccessivo,
penso io, come tutti i poteri), e quindi inevitabilmente circondato
più da serventi che da amici. Mi sono sempre chiesto se i mezzi –
enormi - che mette a disposizione il potere facilitano quella
necessaria selezione di valori ed affetti che ognuno in vecchiaia
compie oppure se, viceversa, la impediscano.
In letteratura, le vecchiaie di molti
re e principi assomigliano a vere e proprie infanzie ingrigite, curve
e canute. Ma ve lo immaginate Silvio a giocare a scopone nel circolo
dopolavoro degli ex parlamentari? Oppure andare a controllare i
lavori di asfaltatura della strada provinciale di Segrate? O ancora
andarsi ad anfrattare nei cinemini a luci rosse di periferia, assieme
ad altri sodali? Chissà se gli mancherà questa fase della vita?
E invece è lì, impossibilitato anche
a mettersi un paio di occhiali scuri, sempre circondato da guardie
del corpo, frementi di rabbia repressa. Se avrà avuto occasione di
leggere il libro di Morselli, invidierà un po' anche Umberto I.
Forse anche quella lettura può
diminuire la sua smania di potere.
Perchè non ti fermi un attimo, Silvio e scrolli l'albero della tua vita? Vedrai che neanche uno dei frutti necessari che rimangono sui rami assomiglia nemmeno lontanamente a Brunetta.
Perchè non ti fermi un attimo, Silvio e scrolli l'albero della tua vita? Vedrai che neanche uno dei frutti necessari che rimangono sui rami assomiglia nemmeno lontanamente a Brunetta.
E invece sei lì, costretto a non
sputare per terra e nemmeno a grattarsi tra le scapole per non
apparire nei titoli di Studio Aperto...
Potere? Beh lui anche questo ha sconvolto. Il potere è qualcosa che incute ammirazione e paura, il potere ci rende invincibili innanzi ai nemici......Lui ha solo una Pastocchia tra le mani, un qualcosa che è lievitato male, un ammasso putrido di ignoranza e servilismo, non si recherà mai in nessun dopolavoro, per sopravvivere ha bisogno del suo Harem di vecchie ciabatte e enuchi sbiaditi
RispondiEliminaCredo veramente che la sua infelicità non abbia limiti.
RispondiEliminaA.L.
Sai le volte che mi son chiesto perché un uomo che era tra i più ricchi d’Europa non si ritirasse a godersi gli ultimi anni della sua vita, concedendosi quel che più gli aggradava?
RispondiEliminaLa risposta è sempre la stessa: il potere!
Il potere, più che il denaro, è una droga che ti ubriaca, che ti fa perdere la portata della realtà, che ti trasporta in una dimensione che nulla a più a che vedere con la vita vera.
Chi ha potere non ha neppure bisogno di chiedere, perché tutto gli è dato prima ancora che l’abbia anche solo pensato: tutto gli è dovuto e tutto gli è concesso.
Del potere, una volta provato, non puoi più fare a meno: per conservarlo sei disposto a sacrificare famiglia e denaro; per quello puoi arrivare a corrompere, umiliare, affamare e perfino uccidere, perché il potere ti fa sentire superiore perfino alle leggi di Dio e degli uomini.