Lasciando da parte gli agghiaccianti episodi di cronaca nera e il terribile bollettino di guerra, due sono le notizie che colpiscono gli italiani.
1) L'infinita tenerezza che provoca lo sciopero degli immigrati e quell'improponibile foglio spiegazzato che tenevano in mano con un sorriso: “Non lavoriamo per meno di cinquanta euro”, naturalmente in nero. Solerti ispettori Inps dove siete?
2) Gli scolari che sono scesi in massa per le strade di tutte città per manifestare contro i tagli alla scuola. Erano oltre un milione in tutt'Italia; ventotto, compresi i bidelli, per le autorità.
Ma la settimana peggiore l'ha passata il mio amico Peppino “il Meccanico”. Il suo grosso sbaglio è stato quello di essere chiaramente più alto e con più capelli del Primo Ministro. Inoltre Peppino non aveva nessun procedimento penale in atto. Troppo, anche per il più mansueto dei giornalisti del Giornale. È già pronto un dossier contro l'artigiano manigoldo. Peppino non fa più vita. Il rovello che lo angoscia giorno e notte lo porta a fare tutte le ipotesi sui contenuti dei dossieraggi in mano agli infallibili cronisti di Feltri.
Forse è per quel precedente di un suo cugino di secondo grado, che è stato pizzicato ad un posto di blocco con addosso qualche grado alcolemico di troppo. Gran brutta storia, quella.
Oppure quella partita di vernice metallizata che Peppino riuscì ad avere in nero grazie ad un amico che faceva lo spallone da e per la Svizzera. Ma può essere qualsiasi cosa, con quei giornalisti d'assalto non si sa mai.
Intanto tutta Italia – e parte del Cile: Peppino ha parenti che hanno aperto una pizzeria al taglio a Santiago – è in subbuglio per l'uscita del dossieraggio.
La Sciarelli è oramai piazzata da sei giorni davanti all'autofficina “Carta vetrata e dintorni”. L'inviata, camuffatasi da cameriera, sforna a ciclo continuo frittelle di bianchetti (Peppino quando è nervoso non mangia altro).
Il fruttivendolo di fianco all'officina ha già presentato regolare denuncia in Procura; giornalisti e cameraman, infatti, hanno fatto incetta di cachi senza passare dalla cassa.
L'attesa è spasmodica, ma il verdetto per Peppino è già scritto: distrutto.
Così impara, con tutti quei capelli...
grande Aldo
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