Di tanto in tanto, chiacchierando nell'osteria di Brunin (dove, modestamente, godo di un certo prestigio), qualche avventore, tra un bianco frizzante e l'altro, mi fissa e mi chiede a bruciapelo: “E il federalismo?”. È il quesito che più mi imbarazza, lo ammetto.
È lo stesso procedimento mentale che spinge ogni tanto, senza alcun rapporto con quello che si sta dicendo, a chiedere notizie di un amico dimenticato o scomparso senza dare notizie. “E Mario che fine ha fatto?”. Segue un silenzio carico di aspettative, denso di domande che richiedono una risposta perlomeno attendibile e moderatamente circostanziata.
Già, il federalismo. Ora non si parla d'altro. Sembra che il destino di ognuno di noi e della nazione intera sia appeso a questo ineludibile esito. Le parole del gotha padano ci fanno credere che nulla possiamo per contrastare questa epifania; dobbiamo solo rassegnarci e subire pedissequamente.
I miei ricordi vanno alla mia gioventù quando il Professor Miglio, circondato dagli immancabili pipistrelli, tracciava le linee della Soluzione Finale.
Al suo fianco il Ghe Pensi Mi di turno con tanto di pochette verde nel taschino, tracciava con il lampostil nero i confini sella futuribile Padania. Ma il paletto primigenio della rivoluzione verde era sempre quello: il federalismo. Siamo cresciuti con questa parola, tantoché ancora oggi mi appare scritta, in tutti i miei incubi notturni, con caratteri gotici vagamente sinistri. Una parola che si porta dietro enormi rovelli. Noi emiliani, per esempio, entreremo nell'area di influenza positiva del federalismo o saremo definitivamente cassati dalla Storia? E i liguri? I marchigiani? I toscani?
A scanso di equivoci, il consiglio è quello di dichiararci tutti federalisti anche se, in cuor nostro, non ci interessa (e non ne sappiamo) una cippa.
Intanto passa il tempo. Un altro anno è finito in archivio.
Tremo all'idea di farmi un cappuccino da Brunin. Potrebbe entrare Adelmo e, dopo aver parlato del Genoa, potrebbe chiedermi a bruciapelo, guardandomi fisso negli occhi: “E il federalismo?”...
Aldo, ti guardo dritto negli occhi e ti chiedo "E il federalismo? Tu cosa ne pensi?
RispondiEliminaè la stessa cosa della riforma elettorale..invocata a seconda degli umori..ma come per il federalismo noi miseri cittadini contribuenti non ne sappaimo una cippa ed io mi chiedo se è colpa della nostra pigrizia mentale (tra l'altro sono certa che non conosciamo neanche troppo bene la costituzione e che per andare a votare dovremmo guadagnarci una sorta di patente di responsabilità..)oppure la colpa è di questa politica-casta che non serve neanche ad informare decentemente..Aldo nel 2011 giuro che al mio bar voglio andarci "preparata";-))
RispondiElimina" Divide et impera" dei Romani, diventato archetipo della filosofia non tanto di Sua Bassezza, che in realtà, se guardi bene, comanda poco ( difende solo i suoi interessi personali), quanto del Gran Burattinaio economista e del vero comandante in Italia, "l'eroe" di Gemonio.
RispondiEliminaQual é il fulcro di questa strategia?
Creare faide e dissapori tra le varie fazioni autoctone ( le regioni e i suoi abitanti), rendendo impossibili alleanze di pensiero che potrebbero mettere in discussione il "potere centrale".
Ed ecco che nascono le varie "leghe", tutti i movimenti indipendentisti che , nonostante io sia siciliana sono allo stesso modo equidistanti da me.
Se già sono lontana da qualsiasi velleità federalista, aborro l'idea di federare scuola, sanità e difesa.
Possibile che non ci rendiamo conto di dove finiremo?
Ragionare in questi termini il secondo giorno dell'anno nuovo mi fa male.
Ma questo é.
Ultima cosa.
Non sono mai stata ammiratrice di Cavour.
Ma la frase " Abbiamo fatto l'Italia, ora facciamo gli Italiani" mi sembra così... anacronistica e vacua....
Un sorriso non amaro a te caro Aldo.
Cordialmente
Mariaconcetta
Eh, già: il federalismo!?! Se parliamo di quel federalismo che significa “autonomia locale”, mi pare che la realizzazione delle costosissime regioni, va in quella direzione: le Regioni, a statuto speciale o straordinario, possono legiferare su tante di quelle competenze che dovremmo poterci dire soddisfatti, anche se spesso tale autonomia legislativa s’è tradotta in un altro costosissimo contenzioso con lo Stato centrale per le innumere prevaricazioni che i governi locali effettuano.
RispondiEliminaSe, invece, per federalismo pensiamo alle idee di Miglio con i suoi confini ed il suo razzismo, sarò di quelli che lotterà perché tale misfatto non abbia mai a mettersi in pratica.
Allora, forse, e tanto per cambiare, stiamo parlando nuovamente di soldi, di tanti soldi che le regioni ricche del Nord non vogliono pagare allo Stato centrale e quelle del Sud non vogliono rinunciare sotto forma di ripartizione.
In effetti, di cosa vuole ancora Bossi e i suoi seguaci, gli Italiani non l’hanno capito, e men che mai io, ma federalismo è una di quelle parole di cui tutti si riempiono la bocca senza spesso conoscerne la portata.
Berlusconi sta pagando un prezzo altissimo al sostegno che la Lega da al governo: spero che almeno lui abbia capito dove si voglia andare a parare.
Aldo ti suggerisco di non bere più il cappuccino oppure cambiare bar, pazienza se non godrai più del prestigio al Brunin!!! però ti sarai salvato dalla terribile domanda sul federalismo, di cui tutti discutono saccentemente,senza mai venirne a capo...
RispondiEliminaMinu Poete
Craxi direbbe che il federalismo è come l'araba fenice....che ci sia ciascun lo dice dove sia nessun lo sa. Ovvero: data 1993 la prima uscita del senatùr sul federalismo, parola magica che è servita all'intelligentissima Lega a trattenere e allargare la schiera dei "fedeli". Un pò come il flauto del pifferaio magico.... Nel federalissimo Messico non è che poi vada così bene....più che di federalismo bisognerebbe cominciare a parlare di capacità di governare
RispondiEliminascusate se mi intrometto sono analfabeta i tastini li preme un amicho carissimo che a sette lauree io però ho una nipote di nome laura spero sia suficiente.manegli stati piu grandi del nostro il federalismo lo faranno ha
RispondiEliminarate? nelsenso;prima le regioni,poi se la regione è grande, la provincia, sela provincia è grande il comune,se il comune è gr....ecc,ecc
non mi troverò ha federalizzare nel cesso da solo? saluti da gemonio.
..federalismo..nessuno ne conosce nulla..io tantomeno ma percepisco anche solo a livello istintivo la sua pericolosità..un modo per far continuare la guerra tra poveri
RispondiElimina