giovedì 13 gennaio 2011

Il nuovo nemico del Millennio

C'è un nemico invisibile, strisciante, che mina la tranquillità delle famiglie italiane: la pediculosi.
Tutti gli infanti, infatti, pare siano interessati da questo invisibile parassita.
I bimbi vivono il “contrattempo” con solare superficialità, appena scalfita dalla burocrazia delle circolari scolastiche e dagli anatemi delle maestre.
Le famiglie sono distrutte da questa guerra di nervi; la mia non ne è esente.

Analizzando i lati positivi, posso dire di aver imparato vocaboli nuovi: per esempio nell'universo mondo esistono le lendini, ovvero le uova da cui sboccia un animaletto marroncino chiamato volgarmente pidocchio (un essere che io, personalmente, non ho mai visto nel suo tranquillo tran tran giornaliero).
La prima avvistatrice – nonché catturatrice e boia – del nemico è stata mia moglie, in una uggiosa serata di due mesi fa. Me lo mise sotto il naso, accompagnando l'ostensione con un grido lancinante e un principio di svenimento. La notte che passò fu, inutile dirlo, praticamente insonne tra roghi purificatori e disinfestazioni capillari. Da allora, da quella sera, tutto è cambiato.

Per prima cosa ci affidammo alla nobile arte della Farmacia, applicando sulla cute della povera bimba – mia figlia, per la miseria – i migliori ritrovati mondiali per la cura dei pidocchi. Due trattamenti al giorno (“Ma sulle indicazioni c'è scritto una volta ogni due giorni”, protesto. “Sconfiggiamoli definitivamente! Tu non capisci la drammaticità della situazione”, risponde piccata mia moglie).
48 ore dopo, la mazzata: le lendini sono ricomparse. Dopo un consulto medico di un pool di cervelli (formato da me, mia moglie, una lontana zia siciliana, una fattucchiera romagnola in odore di eresia e il ferramenta) riusciamo a capire che si tratta di lendini vecchie o secche, cioè che non contengono il nemico parassita. Ma alla mia consorte questa vittoria parziale non basta: vuole vincere la battaglia finale, costi quel che costi.

Allora ci siamo aggrappati a riti ancestrali tramandati oralmente da antichissimi avi: abluzioni con aceto, pettinamenti con unguenti magici, emulsioni con erbe rarissime, la cui raccolta deve necessariamente avvenire nelle notti di luna calante.
Mi presto alle mansioni più umili (raccolta notturna delle erbe, ricerca in tutto il territorio di misteriosissimi olii, acquisto di bancali di aceto nei supermercati del territorio), pur di metter la parola fine a questa disgrazia. Alla fine il pidocchio è sconfitto. Ma evidentemente al gineceo che mi circonda tutto questo non basta. Si procede, allora, come extrema ratio, all'accorciamento della chioma della bimba – che è pur sempre mia figlia, per la miseria -. Segue un breve corso per l'accompagnamento della bambina, al termine del quale mi viene imposta una consegna da cui non posso transigere: il silenzio assoluto. Il pidocchio sarebbe una macchia indelebile nella fedina igienica dell'albero genealogico della famiglia. Concentrato allo spasimo, porto mia figlia a prendere il pullmino scolastico. La madre di un'altra bimba è già alla fermata con una borsa piena di vetro da riciclare (Bottiglie di aceto? Ampolle di olio?).
Nota la nuova acconciatura di mia figlia e mi chiede con fare malizioso: “Le avete tagliato i capelli?”. Fresco di corso per accompagnamento ribatto: “I capelli corti sono più pratici con la bella stagione”. Per inciso la giornata è decisamente invernale con temperature al di sotto di molti gradi rispetto alla media stagionale: in pratica uno degli autunni più freddi della storia dell'Umanità. Lei sorride, sardonica. Capisco che ha capito. Arriva il pullmino e lei se ne va, lasciando una scia acre di aceto.

Pochi giorni fa era sua figlia ad avere la chioma notevolmente più sfoltita. È la mia rivincita: “Anche per lei è una questione di praticità?”. Lei di rimando, come se leggesse il copione di un film: “Ma no, è il nuovo look del mondo di Patty”.
È una battaglia ancora lunga. Moooolto lunga...

7 commenti:

  1. mia figlia non li ha mai avuti e la sua amica del cuore , figlia della mia amica del cuore aveva i lunghissimi capelli sempre impeccabili pieni di ovetti vaganti. Il pediatra da cui siamo andate in quattro e buon amico ha detto alla mia amica che io , essendo poco fissata sulle super pulizie avevo creato una sano ambiente , igienico quanto basta ma non troppo per cui c'erano sempre anticorpi 'zozzi' a difendere l'eccesso di pulizia...uguale per l'asma dei miei nipoti cresciuti in una casa senza tappeti o moquette o lunghe tende tendenzialmente impolverate...il mio consiglio? tante passeggiate e tanta allegria!

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  2. "...poetico, commovente questo volgere degli accadimenti umani! I PIDOCCHI, Oddio! qualcuno esclamò. Il suono di quelle parole echeggiarono in tutta la casa, che dico, in tutto il quartiere, che dico, in tutta la città e oltre!"

    Un bello incipit per un romanzo di altri tempi in apparenza! In realtà estremamente attuale.

    La domanda da rivolgerci però è:
    "Chi sono i pidocchi?"

    Questi parassiti che prendono forzatamente residenza sulle nostre cuti?
    Si possono uccidere: si.
    Ma cosa è accaduto nel nostro cuore nel frattempo? Paura, vergogna, stizza e rabbia sono stati gli ingredienti segreti di quei momenti di lotta.
    E vanno via vinta la battaglia.
    Spesso: No!
    Si possono uccidere insieme ai pidocchi?
    No! sarebbe un grave errore, perchè si perde la grande occasione di incontrare un insegnamento!
    Ascoltare queste emozioni apre le porte alla conoscenza!
    Qaule conoscenza mi domanderete?

    Quella di scoprire chi sono i pidocchi per l'animo umano, perchè nel mondo animale sono soltante parassiti che si nutrono di ciò che trovano!

    Chiediamoci noi, esseri cosiddetti umani, se siamo in grado di fare lo stesso, o se al
    contrario siamo disposti a ben altre scelleratezze pur di sentirci sicuri dentro alle nostre case piene di tutto, ma vuote spesso dell'essenziale!

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  3. Grande Aldo, niente paura. Stai solo attraversando (data la tua più verde età) ciò che io e la mia famiglia abbiamo vissuto, con identica drammaticità, qualcosa come 15 anni orsono.
    E’ la legge della 3^ elementare (chissà poi perché proprio la terza) ed è regola che siano le bambine con le loro splendide e curatissime ciocche, vanto più delle madri che delle piccoline, a rimanervi vittime.
    A noi successe esattamente come descrivi e rileggerti mi ha ringiovanito.
    Allora, mi ero appena trasferito in una piccolissima comunità dove tutti t’additano perché “straniero”.
    La sorpresa è stata che, per quanto chiedessimo alle altre mamme, nessuna aveva quel problema, salvo poi apprendere dal farmacista che le scorte dell’intera provincia erano andate esaurite, ben prima che ci rivolgessimo al suo meritorio esercizio.
    Ma ad essere esposti al pubblico ludibrio non rimanemmo soli, poiché all’atto della denuncia all’Ufficio d’igiene, così come prescrive la legge per le “epidemie infettive”, scoprimmo che in tutta la scuola di 150 bambini, erano stati denunciati solo i pidocchi della mia piccolina e quelli di Anna, l’amichetta di allora. Questa, però, era figlia di una signora inglese... .
    E si, il pidocchio è una macchia sociale, più di qualunque altro abominio, essendo parente stretto dell’ipocrisia e del perbenismo. :-)

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  4. I pidocchi hanno colpito, inesorabilmente, anche la mia, ora diciottenne, piccolina. Che vergogna! Lei, così carina, dai lunghi capelli castano oro, sempre agghindata come una bambolina, una bomboniera vivente (nata dopo due maschi e a distanza di molti anni), colpita da questa disgrazia. Il silenzio è d'obbligo. Nemmeno l'amica più cara deve sapere, un'onta così può macchiare a vita l'onore e la rispettabilità della famiglia. L'iter anti pidocchio è uguale per tutti e, credo, anche il religioso, difensivo, silenzio che l'accompagna. In casi come questo, non vale neanche il detto "mal comune, mezzo gaudio", perchè, benchè comune, il "male" è taciuto da tutti e quindi cessa di essere comune. A distanza di anni, ci rido sopra (forse perchè ora i figli sono grandi e non hanno più la temibile e temuta pediculosi), ma che sofferenza, allora. E la storia, dalla scuola dell'infanzia fino alla primaria, continua...

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  5. Aldo, parlando di pidocchi, ho dimenticato, involontariamente, di firmare. Volevo tenere nascosto il nome, perchè, in fondo, mi vergogno ancora...
    alba antonella

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  6. Il pidocchio è sempre indice di gogna.
    Lo é sempre stato e sempre lo sarà.
    Indicatore di sporco, lurido, lercio.
    Osservo l'imbarazzo delle mamme quando in camera caritatis ci avvisano che gli inquilini clandestini hanno trovato casa sulle teste dei loro pargoli.
    Noi con fare materno le consoliamo e stiamo attente... a non beccarli. Sì ci mancherebbe altro!

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  7. parassitiiiiiiiiiiiiiii dovete vedervela con me....con mia figlia stiamo giocando con qualche lacrima a fare la guerra ma e' poco piacevole vederla piangere a causa del magico pettinino

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