giovedì 9 giugno 2011

Professionisti della Corrida




Medici che tranquillamente prescrivono medicinali dopanti a minorenni, chirurghi che allegramente tagliano trippe sbagliate, giudici che inflessibilmente sbattono in galera persone innocenti, giornalisti che superficialmente fanno morire persone vive e vegete. Politici che non conoscono la Costituzione, calciatori che mettono polverine alla camomilla nella borraccia dei propri compagni, arbitri che non vedono e segnalinee che non sentono. Ma l’elenco è lungo. Lunghissimo.

Finalmente entra in crisi uno dei più perniciosi miti di questo scorcio di epoca: la professionalità. Siamo tutti, chi più e chi meno, null’altro che volenterosi mestieranti, amatori, artigiani di categorie più disparate.
Tentiamo tutti quanti, a volte con qualche talento e qualche profitto, di sbarcare il lunario nel modo più piacevole di quelli messici a disposizione dal fato.

Perchè mai, allora, abbiamo voluto illuderci che una qualità totale e infallibile, fosse scesa sui nostri capi ad illuminarci e a frenarci la mano e il cervello, quando siamo in procinto di fare qualche cazzata?
Lo svarione che Tizio chirurgo o Sempronio che di mestiere fa il giudice, ha certo conseguenze più nefaste e irreversibili di quello che potrebbe fare un idraulico o uno scribacchino.

Ma se a questo doloroso rosario di cialtronaggine, pressapochismo e incapacità riuscissimo a togliere il cilicio ideologico della professionalità, non sarebbe forse meglio?

Ve lo ricordate quando i comunisti – quelli con un dito di barba, la pipa in bocca e Marx sotto il braccio – si autodefinivano “professionisti della Rivoluzione”?
Beh, visti i risultati, non sarebbe stato più prudente chiamarsi “dilettanti della Rivoluzione”?...

11 commenti:

  1. Professionisti della rivoluzione
    Professionisti dell’antimafia
    Professionisti di mestieri

    Cos’è l’Etica, cos’è la Morale, cos’è il bene e il male.
    Cerco il mio centro di gravità.
    Cerco il nostro centro di gravità.
    Tutto è relativo, tutto è fugace tutto è effimero.
    Tutto è il Nulla e il Nulla è il tutto.
    Un fiore germoglierà tra i rovi?
    Sarà un nuovo inizio
    Una carezza Mariaconcetta

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  2. non dimenticherò mai che l'anagramma de "la verità" è "relativa".
    Ma forse caro Aldo da circa 15 gg Noi siamo diversi, o meglio io sono diverso Tu lo sei sempre stato.
    Un abbraccio .
    E per non farmi mancare un tono modernamente pacchiano see you soon. luca

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  3. siamo tutti professionisti! ma il professionismo dove e andato a finire? nemmeno i ladri sono piu professionisti! ricordate come rubavano bene i politici ai tempi di andreotti? ora non lo fanno piu!(cosi bene)! questa e la mia opinione dewl professionismo attuale!!!!!!

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  4. IL TUTTO E' IL CONTRARIO DI TUTTO IN QUESTA SOCIETA'...L'ANORMALITA' E' NORMALITA'...TROPPE MENTI OFFUSCATE...DOVE SONO QUEI RIVOLUZIONARI CHE NON AVEVANO PADRONI?????LIBERI NOI??????MI VIENE DA RIDERE...ECCO AMICO VOCI COME LE TUE DOVREBBERO AVERE PLATEE..FORSE QUALCOSA CAMBIEREBBE...STELLA...<3<3<3

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  5. forse essere dilettante ,e questo in ogni campo, ci permetterebbe di mantenere quel pizzico d'umiltà che ci vorrebbe per esercitare qualsiasi mestiere e ci aprirebbe il campo della tolleranza che,a parer mio,applicata nelle sue svariate sfaccettature ,è un virtù rivoluzionaria...

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  6. Forse bisognerebbe impegnarsi sempre ad eseguire tutto con scienza e coscienza , e mantenere sempre presente l'umiltà...essere onesti con noi stessi,nessuno è esente da errori...

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  7. Ogni giorno mi vado più convincendo che essere Italiani sia veramente difficile... .
    Io che aspiro alla città del Sole, che ho vissuto tutta la mia vita in quell’utopia, mi accorgo d’aver sprecato i miei giorni rincorrendo un ideale che in questa nostra Patria sembra non aver diritto di cittadinanza.
    Non che sia un ingenuo congenito, incapace di accettare l’esistenza del male, ma mi sono illuso che questo fosse l’eccezione: una malattia in un corpo sano suscettibile di guarigione.
    Guardare un telegiornale o leggere un giornale m’è diventato solo fonte di depressione ed avvilimento.
    Scorrere perfino taluni interventi di commento ai tuoi spunti, m’induce allo sconforto quando, più o meno larvatamente, fanno riferimento “al nuovo che avanza” - quello stesso che pochi giorni fa hai giustamente ridicolizzato - come se corruzione, pressappochismo, carenza di valori, menefreghismo, fossero solo e tutti imputabili al recente “vecchio che arretra”. Spia questa di un’assoluta mancanza di analisi, abitudine alla libera critica e constatazione di quanto i cervelli possano essere portati all’ammasso delle ideologie.
    Eppure ho sempre fatto testimonianza di ottimismo, ottimismo che mi vuol far credere che quel corpo sia sostanzialmente sano... .
    Sarà un momento di sconforto, ma io stesso comincio a dubitarne.

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  8. Già... i risultati non sono stati dei migliori... ma penso sarebbe molto triste se al mondo nessuno riuscisse più a sognare un futuro diverso, in cui alla miseria del presente e alla distruzione del pianeta si sostituiscano uguaglianza e libertà. Per questo credo sia compito di chi si definisce ancora orgogliosamente comunista portare avanti un progetto di ricerca, di studio e di riflessione capace di salvare Marx dalle macerie dell'Unione Sovietica e lanciare un nuovo assalto al cielo.

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  9. dilettanti e sfacciatitamente convinti di essere professionisti della verità in tasca, della ricetta per ogni crisi e per ogni cosa..dimenticando la più importante...essere dilettanti a livello umano e non far nulla per prendere coscienza di questa triste realtà.
    Grazie, come sempre.

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  10. oggi è di moda la superficialità.....
    i valori reali sono troppo faticosi da perseguire,
    accumulare ricchezze oltre al consumo che effettivamente si potrebbe fare, insomma.....vogliamo essere tanti RE MIDA.....
    BY BRUNA

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