martedì 30 agosto 2011

Una proposta sensata




Giochiamo un po'. Così come vedo in questi giorni per l'ennesima volta squagliarsi nel torrido l'illusione di un po' di tregua – non dico di pace, che ormai la pace so per certo che non è di questo mondo – quello che propongo è un po' il giocare melanconico e affannato di ragazzini sulle macerie di una guerra mai finita; ma c'è del buono in quei ragazzini, c'è del buono nell'ostinarsi a vivere tra le macerie. E dunque giochiamo, giochiamo a pallone.

Non mi riesce ancora di capire se ci sarà un campionato di calcio quest'anno. Certamente non secondo il calendario “normale”. Dipendesse da me, coglierei l'occasione per fare scelte politiche di vasta lungimiranza; chi ha detto che la politica non deve invadere i campi di calcio? A parte il proprietario del Milan, l'unico sportivo di questo Paese a sostenerne coraggiosamente l'assoluta indispensabilità, ormai una vasta area di pubblica opinione condivide la necessità di una politica del pallone. Io propongo per il campionato di serie A le due seguenti opzioni squisitamente politiche.

1. Non disputare il campionato. Un anno di astinenza dal traffico dei diritti pubblicitari e televisivi, un anno di riflessione e di penitenza, perché no? Ne usciremmo tutti mondati, ripuliti. Ritroveranno le società, e noi con loro, un innocente zelo di redenzione e rinascita. Il prossimo campionato si prospetterebbe meravigliosamente eccitante. Gli americani l'hanno fatto a suo tempo con il loro football e ne sono rimasti più che contenti, tanto che stanno lì al varco per rifarlo alla prima avvisaglia di schifezza.

2.  Far disputare il campionato solo da due squadre: Inter e Milan. Scelta coraggiosa, mi rendo conto. Vista con il mio occhio, genoano, anche assai generosa, visto che da come si mettono le cose in serie A, avrei se non da sperare nello scudetto, la Champions me la sentirei già a casa. Ma dobbiamo saper fare scelte capaci di stupire. In nome di un mondo nuovo di giustizia e equità. Facciamo giocare alle due milanesi una ventina di derby e sistemare la faccenda una volta per tutte.

E gli altri calciatori? La mia proposta interessa solo la serie A e il mondo del calcio professionistico; quindi spazio al calcio amatoriale. Come giusta ricompensa dopo anni passati ad assistere a rinvii alla viva il parroco, campanili improponibili, svirgolate memorabili, i tifosi della Valtarese o del San Bartolomeo della Ginestra potranno apprezzare, dai gradini di spalti scrostati, i lanci millemetrici di Pirlo, le traiettorie impensabili di Totti, le serpertine di Lavezzi. Vi sembra una proposta sensata?

E' o non è un gioco? Gioco, giochino, giochetti. In verità me ne sto qui ad aspettare che qualche Tar rimetta tutto a posto. A posto, come sempre...

7 commenti:

  1. Ci vuole coraggio a parlare così! Il coraggio di chi davvero pensa che il calcio sia solo un gioco!

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  2. Cari amici tutti, forse avrete scoperto dal Fb che lo scrivente è di fede “milanista”.
    Come tutti, penso, tale amore mi prese nei primi anni della mia adolescenza, quando a giocare era Rivera e Mazzola (l’interista).
    Non sono mai stato uno sfegatato, non conosco a memoria le formazioni e spesso neanche se un calciatore sia o no della squadra che sostengo. Ma amo il Milan: soffro quando perde e gioisco quando si fa onore.
    Ma quest’anno sarà diverso.
    Dopo lo spettacolo indecoroso dato dai calciatori col rifiuto di contribuire alla crisi nazionale, mi concederò un anno sabatico: niente calcio! Sarà il mio modo di purificarmi...

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  3. bravo, è un ottima purificazione secondo me Dario, io una proposta per il gioco del calcio, anzi, per il mercato del calcio ce l'avrei. Compriamo 22 palloni e diamogliene uno per uno, così la smettono di litigare per quell'unico pallone che c'è ion campo. Scherzi a parte, ma guaNDO DUE GAMBRE VENGONO valutater così tanto...ma dove sta la "sanezza" dello sport? E' un opinione ragazzi, ciao

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  4. oddio quanti errori ho fatto, scusatemi, non rileggo mai e questo è il risultato.... ciao ragazzi

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  5. Il gioco si farebbe assai duro per queste primedonne e di loro proprietari, i quali lasciati a bocca asciutta dei vil denari dovrebbero finalmente, vivadio, andare a lavorare Ma non sono capaci a mentire miseria. Si troverebbero tutti sull'orlo di una crisi di nervi e poi noi tutti cosa dovremmo fare?
    Io lo so mio caro Aldo. Dovremmo organizzare una colletta. Cercar denari per pagare sedute psicanalitiche per i poverini spiazzati ed avviliti. Per riprenndeli dovremo pure organizzare qualche seduta di elettroshock. I pochissimi neuroni del loro cervello, impoveriti, dovranno trovare la loro naturale sede... Esiste? Ma attenzione.. alla prima seduta non si staccano più gli elettrodi...
    Aldo mi porti a farmi un bianchino al bar sotto casa tua con i tuoi amici... Loro possono pure aspettare...
    Mariaconcetta

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  6. non starei neanche ad ascoltarli. Darei al calcio lo spazio che hanno altri sport, quelli veri.

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  7. è bello che tu possa ancora pensare che il calcio sia un gioco...io gli darei semplicemente un calcio..giocando..ma forse neppure troppo.

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