Sono andato a vedere i delfini. Qualche tempo fa, assieme a Giusy e Chiara. Vicino a Lavagna c'e un grosso delfinario; così si chiamano le piscine che ospitano questi mammiferi. Non sono pesci qualunque, i delfini. Si capisce da come i bambini li guardano e parlano sottovoce con i loro. C'è un flusso di comprensione fisica tra di loro. Parlano un alfabeto a noi - uomini e adulti – sconosciuto.
E quando c'è qualcosa che mi sfugge, il mio istinto mi dice che c'è la fregatura in agguato.
Approfonditi studi ci spiegano che, nella notte dei tempi, delfini e homo sapiens si disputarono il primato “intelligente” del mondo. Al termine della tenzone, il giudizio è stato inequivocabile: i delfini sono gli animali più intelligenti del creato. Intendo tutti gli animali, me compreso. E voi, se mi permettete l'audacia. Sono talmente intelligenti che a un certo punto della loro evoluzione, avrebbero potuto giocarsi il dominio del Terra proprio con noi. Ma loro, i delfini dico, hanno scelto qualcos'altro; se ne sono restati in acqua a pensare a chissà che.
Pensano, e mangiano, e sonnecchiano, e fanno l'amore, e giocano. Nient'altro. Di tutto il resto non sanno che farsene. E il resto è tutto ciò che invece noi abbiamo voluto imparare a fare. I delfini sono gli animali che lavorano di meno in assoluto; dedicano meno tempo di qualunque altro essere vivente superiore ad attività utilitaristiche, azioni volte a scopi pratici. Meno persino dei felini, che ci sembra passino la vita a sonnecchiare. Penso a tutte le volte che vengo redarguito da Giusy perchè passo le domeniche spalmato sul divano a guardare le partite di calcio e capisco quanto la mia indole sia portata più verso il delfino che verso qualunque altro essere vivente.
Guardo i delfini che sorridono eternamente e mi sorge dal profondo una domanda cretina.
Quanto è più intelligente dei delfini l'homo sapiens sapiens, la specie dominante che sta lavorando alacremente giorno e notte con l'unico scopo visibile di distruggere ogni cosa sulla Terra, a partire da se stessa?
Qualcuno sa rispondere? Gli studiosi si limitano a constatare che i delfini hanno fatto una scelta e gli uomini un'altra. Non parlano di scelte giuste o sbagliate, dicono solo che è andata così, e né loro né noi possiamo più cambiare strada.
Qualcuno sa rispondere? Gli studiosi si limitano a constatare che i delfini hanno fatto una scelta e gli uomini un'altra. Non parlano di scelte giuste o sbagliate, dicono solo che è andata così, e né loro né noi possiamo più cambiare strada.
Ma guardo mia figlia che parla con i delfini e non so cosa darei per sapere quello che si stanno dicendo. Cosa ci tengono nascosto dei loro segreti. Intanto constato che ho dovuto lavorare anche per pagare il biglietto che mi permette di stare a guardare una coppia di delfini che mi sbatte in faccia il suo totale disinteresse per il mio faticare.
Ecco la fregatura...
La stanchezza dell’intelligenza è una stella nera, senza orizzonte degli eventi , senza cognizione. Fagocita il pensiero. Lo annulla. E si finisce per vivere “al guinzaglio dell’indifferenza”. Ancora in modo più triste:lasciando implodere la creatività che connota l'uomo.
RispondiEliminaAmara riflessione... la mia e la tua.
Mariaconcetta
Ogni tanto l’uomo ha bisogno di sognare e fantasticare: bambini e animali diventano la sua ispirazione. E più è intelligente, più si sente portato a questo genere di evasione... .
RispondiEliminaAldo non sfugge alla regola e ci mette anche del suo: vuol condividere questo suo momento di svago e lo fa quasi con vena poetica. In fondo cosa c’è di più aggraziato ed anche misterioso di un delfino? E quante leggende non sono nate attorno a questo magnifico mammifero marino fin dalla notte dei tempi?
In un mondo che ti assilla con la sua quotidianità che di suggestivo ha nulla, fantasticare di poter fuggire in groppa ad un delfino è una panacea, un ritorno al paradiso terrestre ed all’età dell’oro.
Aldo,io che pratico la voluttà del "dolce farniente"mi considero come una privilegiata che osa vivere in poesia e scriverla al di là di ogni concorso, vivendo ogni giorno e abbandonandomi al piacere della carezza del sole come lo fanno semplicemente le prime viole in primavera...allora,forse,io sarei della specie dei delfini che hanno quel linguaggio particolare per comunicare coi bambini...o,suprema voluttà dell'essere
RispondiElimina.non credo che l'uomo sia l'animale più intelligente.
RispondiEliminal'uomo è l'ANIMALE che è riuscito a rendere il
POSSIBILE= IMPOSSIBILE......e questo di certo non è intelligenza...ma stronzaggine allo stato puro.
Speriamo che le nuove generazioni correggano questo dato impresso nella memoria atavica dell'uomo..
Bruna
...Caro Aldo....loro hanno scelto la tranquillità!
RispondiEliminasai a volte mi domando se è vero che quelle sono le loro scelte o se la loro è solo un'ingenua superficialità per tirar sera.
Tutto sommato, preferisco noi uomini...con la nostra frenesia di vita...il nostro tram tram...ma liberi di scegliere altre opportunità. loro no.
Mariel
Noto con grande soddisfazione che oggi affronti un tema che ai più può sembrare ameno, ma poi nasconde tutta il nostro scibile umano per poi scrivere un mare di riflessioni. Oggi i Delfini ti hanno affascinato, come quei bambini che sono attratti e fantasticano con loro, con le loro mirabolanti piroette e salti. Ti hanno impegnato anche per la loro intelligenza, per la loro innocente voglia di giocare, salvo qualche espisodio tragico, di ciu siamo sttao addolorati, tempo fa, il tutto poi scorre come in una fiaba, perché c'è sempre l'immaginifico che accompagna il nostro sognare. Il delfinario è una invenzione dell'uomo, non per un senso di solidarietà, per attrarre gente, fare affari sul fantascico mondo che essi ci offrono, la loro capacitdi trasmettere emozioni e sansazioni ai bambini, per i quali non sempre noi abbiamo lo stesso tempo da dedicare e intessere un dialogo che li aiuti a crescere. Amo i delfini, mi piacerebbe che vivessero in mare aperto, cioè nel loro mondo e non relegarli in grosse vasche, pensando ai nostri figli che devono spaziare con la mente e anche fisicamente.
RispondiEliminaAlla prossima, con amicizia e ammirazione per le tue profonde analisi
Antonio Lanza
In un mare
RispondiEliminadi dolcezza
due delfini
sorridenti
salutavano
chi,
per
caso,
passando
in velocità,
tentava
di sorpassare
il tempo
fuggente!
con affetto
anna
I delfini me li ero proprio persi, non so per quale ragione o dimenticanza mia, credo che gli uomini primitivi, così come i delfini, avessero capito molto più di noi nonostante tutta l'evoluzione, gli indiani d'america pure, a noi è toccato questo tempo ahimè
RispondiEliminaA.L.
L'animale della mia infanzia..lacrimuccia :')
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