“Perchè non proviamo a parlare uno alla volta?”. Non è una frase pronunciata da una maestra e riportatami da mia figlia reduce da una giornata turbolenta a scuola (frequenta la quarta elementare). È un suggerimento lanciato da Maurizio Lupi nel corso della trasmissione Ballarò.
La proposta, sia nel tono che nel contenuto, aveva in sè qualcosa di struggente e solenne, come la grandi utopie, che fanno sognare proprio perchè irrealizzabili.
Io, cavia tra le cavie di telespettatori, ero letteralmente stremato dal tentativo di riuscire a capire e metabolizzare almeno un concetto riguardo a quello che stavano dibattendo quella pletora di cafoni.
E invece mi sono ridotto a fare il ping pong tra un urlo e l’altro. Il ministro Anna Maria Bernini interrompeva Francesco Rutelli, Rutelli interrompeva Antonio Di Pietro. Il conduttore Floris interrompeva tutti chiedendo di non interrompere (intanto passava davanti alla telecamera aumentando il caos universale).
L’unica interruzione che ho gradito è stata quando Di Pietro è stato interrotto da Floris perchè seguitava a interrompere il giornalista Pierluigi Battista, chiamandolo Battisti (Lucio, il poeta con la chitarra? Cesare, il patriota irredentista?).
Fatto sta che l’ingenua sortita di Lupi mi ha sinceramente commosso, per l’ingenua ragionevolezza che l’animava e per il clima elegante e pensoso, quasi aristocratico, che evoca l’idea, davvero bizzarra, che mentre uno parla l’altro lo ascolti.
Ho una proposta la lanciare. Anni e anni di tecnologia forse mi possono aiutare. Vorrei che una mano pietosa abbassi il volume – fino ad azzerarlo – di tutti quelli che in quel momento non hanno la parola. In modo tale che il cafone di turno possa anche urlare, strepitare, fare i rutti, lanciare i petardi e nessuno possa accorgersene. In questo modo il concetto che ha fatto da incipit per questo post (parlare uno alla volta) possa diventare fredda realtà.
È solo un consiglio. Un buon consiglio che nessuno però metterà in pratica...
Purtroppo nessuno lo metterà in pratica, ormai il mondo è dei cafoni, e lo vediamo anche nella quotidianità... è proprio un momento in cui solo chi urla più forte ottiene l'attenzione, l'arte di non lasciar parlare è un ottima difesa per chi vuole oscurare le opinioni altrui...
RispondiEliminaA.L.
e bastava solo uno sguardo di mia madre per ricondurci al silenzio e all'obbedienza......AH...l'educazione di una volta......una prece anche per lei...è, ormai, morta e sepolta.
RispondiEliminaBruna
Invece spesso le telecamere inquadrano proprio il primo piano di chi in quel momento sta interrompendo, tra l'altro secondo inquietanti sistemi selettivi (non per tutti ma per alcuni. Altro che togliere l'audio! Sarebbe interessante elaborare una specie di statistica del fenomeno.
RispondiEliminaho evitato accuratamente di partecipare al massacro ...nel passaggio con postazione pc accanto alla camera con tv in cui mio marito partecipava ascoltavo rapita l'orrore mediatico ed il russare tranquillo di quell'eroe del mio compagno! Gli chiedevo chi diceva che cosa, non rispondeva ed intanto io rispondevo ad un messaggio e leggevo un post...ormai è così ! ho il vago dubbio che Lupi sia un mio amico della prima ora di fb , il suo cognome è lo stesso di due amiche di Roma e lo avevo considerato ...della famiglia ! non l'ho mai cancellato ed il suo sorriso un po' triste mi fa dimenticare le castronerie che dice ;-))<3
RispondiEliminaCi siamo ritrovati mille volte d’accordo su questo specifico argomento: nella vita, e la Tv è un momento di questa, conta più solo la sopraffazione, la prevaricazione, la maleducazione... . Basta ripensare ad una nostra qualsiasi giornata tipo: litigi in strada, insulti al supermercato, pestoni in metropolitana, spintoni al bar, gestacci alla guida... .
RispondiEliminaPer la verità Lupi non è neanche il primo che lancia il patetico appello che ieri ha commosso Aldo; sistematicamente a questi incontri/scontri c’è sempre l’indignato di turno, dalla Bindi (lei c’è sempre e dovunque) al Sotto/sotto/sotto/sottosegretario di qualche ministero che esclama: “io l’ho fatta parlare senza interromperla, adesso abbia l’educazione di non interrompere me”. E ciò nella più sorda indifferenza dello sconsiderato cui frase ed insulto è rivolto.
Mio suocero buonanima, l’uomo dalla filosofia più acuta che mai mi sia capitato d’incontrare, soleva dire: “...fanno come i ladri di Brescia, litigano di giorno e la notte rubano insieme”. Chissà, poi, perché di Brescia..., questo proprio non l’ho mai capito.
La delusione è intensa. Comprendo che non sono peronaggi che troviamo nel libro "CUORE", ma almeno vorrei trovare i miei compagni delle elementari che, guidati dal Maestro, aspettavamo il turno in assoluto silenzio per prendere la parola. Altri tempi, altri Maestri per altre disciplina. La politica si adegua ai nuovi maestri. Lo spettacolo è stato indecente ma per dire cosa? Solo urla e l'esaltazione della maleducazione. Le idee, il bonton, ma per carità, roba da menomati. Usare il telecomando,può essere una soluzione
RispondiEliminaAntonioLanza
non li guardo e non li sento manco se mi pagano
RispondiEliminaBrontolo Ne
RispondiEliminaCari amici, Quante volte su questo civilissimo blog, ma non solo, e molti di voi mi sono testimoni ho toccato quest'argomento! Analizzandolo, sviscerandolo in ogni suo aspetto. Francamente temo di aver capito che "il problema non è un proplema". E' questione d'articoli e di proverbi: mi spiego nel dettaglio...una questione di articoli determinativi in quanto il problema è uno ed uno solo, quello che sta alla base di tutto: NON VOGLIONI CHE CI SI CAPISCA UN'EMERITA CIPPA!
e non è "un" problema qualsiasi. Una questione di proverbi e detti popolari... ve ne sono a bizzeffe per descrivere la situazione, tipo: "rimestare nel torbido","tanto peggio tanto meglio","A chi poco non basta, niente basta (riguardo alle eccessive tasse)","Cambiano i suonatori, ma la musica è sempre quella","Chi ha dentro l'amaro non può sputare dolce","Chi sa fa e chi non sa insegna",potrei riempire il blog! in definitiva la saggezza popolare insegna. Il problema alla base, però, sta proprio nel fatto che il popolo non deve capirci nulla, il popolo DEVE rimanere "ciuco ed ingnorante" ciuco perchè deve seguire, a bastonate, la stada che vuole il padrone ed ignorante perchè deve ignorare dove lo conduce tale strada, questa è la condizione ideale per il politico. Se Aldo intende solo per sommi capi, se a me viene il nervoso solo per il tono di voce che usano, mi sa tanto che siamo ben distanti da che IL PROBLEMA POSSA ESSERE RISOLTO. Ma non basta! un altro dettomi sovviene..."usar gli specchietti per le allodole" le allodole siamo noi, loro i cacciatori, gli specchietti i loro discorsi nei quali poco o nulla c'è di vero, ma con quelli vogliono attirarci ove è meglio per loro. Il conduttore della trasmissione, furbescamente invita personaggi non a caso, furbescamente gestisce in modo da tenere aspra la discussione e solo falsamente fa finta di volerla contenere essendo proprio lui, per far "spettacolo" a lasciare che i toni si accendano al calor bianco, togliendo e dando la parola con maestria, è uno spettacolo indegno a cui i politici prestano il fianco. Vi ricordate il mio intervento di mesi or sono quando paragonavo i politici ai capponi che nei Promessi Sposi Renzo teneva per le zampe a testa in giù quando si presentò al dottor Azzecca Garbugli, quei capponi si beccavano tra di loro non sapendo che presto sarebbero finiti in pentola! ed i nostri politici sono finiti in pentola come avevo previsto. Un grande flop da destra a sinistra e sono finiti sotto dei monti di cacca (notare il destino che sta nel nome. Ora dovranno votare uniti quello che disuniti non avrebbero mai votato. NON HANNO ANCORA CAPITO NULLA!!!!! continuano col solito sistema ... e come disse Padre Cristoforo a Don Rodrigo " Verrà un giorno!" e venne la peste! Se continueranno così verrà peggio della peste ... e molto presto!