venerdì 23 agosto 2019

La voce di Dio









È un’alba strana. Quella di oggi. Ogni alba è diversa, invero. Diverse combinazioni di colori, diversi profumi, diverse musiche. A volte è un’alba silenziosa, a volte il silenzio del mondo inciampa nella grida dei gabbiani. A volte è sporcata da un vento feroce e intermittente, una frusta fallata, una balbuzie di tramontana.
Quest’oggi è un’alba silenziosa e lattiginosa.
Quest’oggi è un’anticipazione di Dio.
Perché io oramai sono fatto così, un vecchio anarchico profondamente religioso e senza una chiesa di riferimento che rappresenti l’una e l’altra parte di me.
Lo accetto e mi sono costruito attorno un recinto insonorizzato. Perché tutto, lì dentro, può entrare tranne il rumore e l’ostentazione. Perché è il silenzio la musica del mio rapporto con Dio, perché l’assenza di rumori è la voce di Dio, del mio Dio.
Ed è per questo che quel rosario brandito come un’arma nei comizi, nelle aule parlamentari (laiche, fino a prova contraria), nelle spiagge urta profondamente il mio modo di essere. Come del resto trovo intollerabili i proclami politici di Bergoglio e gli attici dei cardinali.

Il rapporto con Dio è un mero affare di amore, di condivisione, di comprensione. E di silenzio.
Il fiore della Madonna, tanto inneggiata negli stabilimenti balneari, è la rosa.
Avete mai sentito una rosa parlare?...