martedì 22 maggio 2012

Cabal(l)e politiche




Oh là: dopo due settimane di battaglia sui programmi, veti incrociati, improbabili apparentamenti, non c’è nulla di meglio che andare a prendersi un caffè macchiato – e un bicchiere di acqua frizzante – al bar. Ma anche lì, gira che ti rigira i frettolosi clienti la buttano sulla politica. Sui grillini e sulla novità e su Parma che ora è allo sbando e che ora “come faremo a tirare avanti con tutti quei debiti”. Si parla anche lì di politica, insomma. E i toni sono tutt’altro che salottieri.

C’è chi dice che il clima politico della nazione sia avvelenato. Non lo credo: a mio parere il clima politico è putrescente, in avanzato stato di decomposizione, certamente a causa di retrocedenti avvelenamenti. E quando un cadavere sfatto si alza in piedi e non si chiama Lazzaro, fa orrore, e se poi non riesce neppure a fare il suo dovere di zombi, fa ridere. un sentimento che evoca il personaggio che va per la maggiore a Parma come nel resto d’Italia. Un comico.

Ma non mi voglio impelagare in queste discussioni (ne avrò abbastanza in redazione). Già ci pensa la vita a partire dal quarto, quinto minuto di veglia mattutina a tartassarmi bene bene, e quando vado in piazza o al bar  cerco di compiere l’ignobile operazione dello straniamento alienante. Vado, codardamente, in cerca di evasione. Appartengo al ceto pop. Per niente intelletual, e manco chic.

Qualche parola, però, l’ho dovuta scambiare. Discutevo con due politici, ma di secondo piano: un vecchio militante della sinistra, appartato e silente e un redento della destra, meno discreto - di autonomi incappucciati, nemmeno l’ombra; e questo forse andrà riferito al preoccupato ministro dell’Interno che ne dia notizia al preoccupatissimo Dipartimento di Stato -. Con i due simpatici avventori la piega che ha preso il discorso si potrebbe catalogare alla voce “addossamento di colpe e affini”. E via a parlare di congiunzioni astrali, colpe ancestrali, misteriosissimi complotti. Alta ginnastica politica da Komintern.
Le parole spese al bar, ricalcano pedissequamente le dichiarazioni dei maggiori politici italiani su tutti i giornali.

Non è stato Cortéz, ci dicono gli storici, ad aver conquistato un immenso Paese in virtù della crudele volontà sua e dei suoi settecento masnadieri, ma la melanconica, fiacca, irresolutezza dei saggi dell’impero, dediti a leggere negli avvenimenti le cabale di profezie da essi stessi inventate per evitare il giudizio sul loro declino...

3 commenti:

  1. Cortez... , ma arriverà un Cortez in Italia a far piazza pulita delle logiche di questa partitocrazia putrescente e ripugnante che, mentre il Paese si dissangua e la gente si dispera per il lavoro, vota compatta per la salvaguardia dei privilegi che si sono ricavati legiferando in Parlamento che hanno svilito così di dignità e di credibilità?

    Nella mia non lunghissima vita di sincero ed appassionato sostenitore del buon governo, ne ho visti passare di falsi profeti: da Milazzo nella Sicilia degli anni sessanta fino, via discendendo, ai nostri giorni con Berlusconi e Bossi, tutti miseramente sopraffatti dalle logiche di potere che, in Italia è gestito - da sempre e da tutti gli schieramenti senza distinzione - in funzione del proprio tornaconto, personale o di partito che sia.
    Il fatto è che, con loro sono crollati i sogni di risanamento e di rinascita di quanti - puntando su di loro - avevano sperato nella rinascita della democrazia, quella vera. Quella fatta, appunto, di buon governo e di provvedimenti andassero incontro ai bisogni veri degli Italiani.
    Sulle macerie della Lega e del PdL oggi s'erge un altro Cortez, Grillo, del cui spessore onestamente diffido, come a suo tempo diffidai di Bossi. Le sinistre non le menziono neanche, perché è ancora ben vivo in me il ricordo dell'indegno spettacolo offerto con l'ultimo governo Prodi.
    Diffido di Grillo per ché è facile imprecare contro tutto e tutti, come fa lui, peraltro urlando esattamente ciò che ciascuno di noi pensa e dice o che vuol sentire dire. Diffido perché da lui non ho sentito proposte di soluzioni e rimedi.
    Parma deve essere veramente allo stremo per consegnarsi plebiscitariamente al comico urlatore.
    Non è l'idea che ho io della politica e del buon governo.

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  2. Credo che ci sia un virus a Montecitorio, chiunque varchi quella soglia ne è infettato. E' un virus che annebbia il cervello, lo rende una poltiglia informe. Di cure non ce ne sono, assistere a questo misero decadimento fa davvero male....però in compenso si ringalliscono i conti in banca...a volte occorre rivolgersi a banche straniere...tanto son oberate di lavoro quelle nostrane
    Bruna

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  3. ...:)))))).....se non fosse che oggi sto bene, mi verrebbe da piangere.....alla notte mi sogno di parlare con un grosso e grasso magistrato e chiedergli: ma di chi è la colpa di tutto questo ?...come è cominciato sto casino ?...Lui nn parla....mi indica come se fosse colpa mia....Può darsi.... Buon caffè Aldo....per fortuna ci sei tu...:))))

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