martedì 14 giugno 2011

Nude parole




Girovagando gioiosamente per i canali televisivi mi sono imbattuto su un reportage che ci veniva proposto da Brembate di Sopra.
Non c’era nulla di nuovo riguardo al barbaro omicidio di una ragazzina (come si direbbe nei migliori telefilm americani: la polizia brancola nel buio). Ciononostante il giornalista per guadagnarsi la pagnotta e giustificare il suo stipendio, ha pensato bene di piazzare il microfono a pochi centimetri dalla bocca di qualche sventurato brembatese.
Uno di questi tapini, uno spaesato uomo di mezza età, si è espresso decisamente in questi termini: “è un omicidio ingiusto”. Il che mi ha fatto istintivamente dedurre che esiste anche un omicidio giusto. Ero pronto ad inveire contro il nostro povero. Poi ho pensato che lui era solo una povera vittima.

Ho pensato che non voleva dire esattamente quello. E che si era limitato, vedendosi sbattere il microfono in bocca, a cavarsela come meglio poteva, nel disperato tentativo di riassumere in quattro, al massimo cinque secondi, un groviglio di sensazioni, un grumo di rabbia, che magari non era riuscito a dipanare nel corso di una vita intera. In quel momento quella risposta rappresentava la sinapsi di anni di ingiustizie e barbarie. Un omicidio ingiusto. Tutto qui.

Sempre più spesso, chi parla  - in Tv, sui giornali, per radio, sul web: ovunque la parola dia pubblico spettacolo e ludibrio – mi suscita una solidale pena. Rispondere ad un giornalista o ad una sciampista, non è mai facoltativo. È obbligatorio.

E non avere nulla da dire (fissarlo e tacere; oppure mormorare a bassa voce “non saprei che dire” o “che cazzo di domanda mi fai, brutto pirla”), costituisce un vero e proprio scandalo. Scandaloso come la nudità francescana.

Il silenzio sarebbe l’unico mezzo per spogliarci dai ridicoli drappeggi delle parole che formano il nostro (precario) status. Ma quando si è nudi si prova vergogna.

Così continuiamo a parlare, a dichiarare.
E a scrivere...

10 commenti:

  1. è vero
    parliamo troppo tutti quanti
    è come se dovessimo avere sempre qualcosa da dire su tutto, ma io spessissimo non ho molto da dire
    un po' perchè ho finito le parole
    e un po' perchè mi sento stanca di commentare..
    e infatti...eccomi qui a scrivere un commento..
    ciao!

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  2. sto andando dalla sciampista, il mio sogno sarebbe farmi una mezza pennichella accarezzata teneramente dalle sue mani esperte...sarà dura ! ha il potere di estorcermi notizie sul mio nipotino , sul mio cane, sulla mia amica che non viene da un po'...però non mi va di mettermi i bigodini da sola oggi ...vado ;-))<3

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  3. LE PAGNOTTE SI POSSONO GUADAGNARE IN TANTI MODI CREDO....E LE PERSONE DOVREBBERO EITARE DI EMETTERE GIUDIZI...LA VALUTAZIONE PERSONALE RISHIA SEMPRE DI GENERARE COMMENTI...NON ESISTONO OMICIDI GIUSTI CREDO....UN PAESE DEMOCRATICO COME CERTO IL NOSTRO NON è SI AFFIDA ALLA GIUSTIZIA,,,QUOTIDIANAMENTE AVVENGONO ESPLOSIONI DI IRRAZIONALITA', FORSE CI SIAMO ABITUATI A QUESTI ATTI DEPLOREVOLI E QUINDI GIUDICHIAMO GLI OMICIDI... NESSUNO SI DOVREBBE ARROGARE TALE LIBERTA' CREDO.... SALUTI

    ELEONORA B.

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  4. queste parole che vengono usate senza la giusta impalcatura del silenzio che permetterebbe di dar loro peso,misura e senso rivestendole di abiti sontuosi adatti a produrre vera comunicazione al momento in cui sorge l'urgenza mentre le utilizziamo come "langue de bois" per cercare di far fronte al nostro malessere generale...

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  5. Mio caro amico cito un proverbio siculo che nel contesto non ha nulla di omertoso, bensì di saggio, molto saggio.
    " La miglior parola è quella che non si dice".
    Una carezza Mariaconcetta

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  6. molto vero! infatti io vado ancora dalla "sciampista" (stimatissima professionista) dei tempi che furono e non la mollerò mai perché loro lì mi lasciano dormicchiare se voglio mentre mi massaggiano la testa o aspetto che agiscano le creme e gli intrugli!

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  7. io sono causa di commenti..dalla sciampista mi presento sempre e solo con un tomo dal quale non tolgo lo sguardo con le orecchie tappate. Non sento ma vedo il labiale dei commenti "infastiditi" di avventrici e "piegatrici".
    mi ripeto, lo so, ma..grazie.

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  8. Caro Aldo, mi permetto di dissentire! Un omicidio, anzi una strage che molti considerano giusta, anzi necessaria, esiste, e si chiama guerra! Con orrore vedo padri di famiglia sereni e pacati indifferenti alle bombe che cadono e ai fucili che sparano solo perché lontani da noi. Una indifferenza che permane anche quando a sganciare le bombe è il nostro governo.

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