martedì 10 gennaio 2012

Un decreto legge per il giallo di Avetrana




Secondo qualche autorevole sciampista quello che prende il via oggi è “uno dei processi più interessanti degli ultimi anni”. A parte l’analisi etimologica del termine “interessante” è snervante assistere alle interviste di contorno a questo “interessante” avvenimento. In mancanza degli attori principali – incidentalmente ospitati nelle patrie galere – i volti più gettonati sono i legali degli imputati. Chi è abbastanza sadico di scarrellare tra i canali durante le trasmissioni pomeridiane, può senz’altro apprezzare la proposta che voglio fare a tutti i cronisti che si affannano a cercare una dichiarazione dagli avvocati della famiglia Misseri.

Si tratta di una intervista standard.
Domanda: come sta ora Sabrina?
Risposta: male
Domanda: che cosa fa in carcere?
Risposta: piange tutto il tempo
Domanda: che cosa si aspetta dal processo la sua assistita?
Risposta: che venga sancita la sua totale estraneità ai fatti.

L’intervista potrà essere utilizzata una tantum da ciascuna testata e valere come totale e definitiva copertura al famoso lato umano della vicenda. Nel contempo dovrà annullare ogni ulteriore pretesa di colloqui con i protagonisti del giallo di Avetrana.

Tutto questo per evitare che i famigliari della piccola Sarah Scazzi, appena usciti da questa disumana vicenda, possano cadere in mano di improvvisati cronisti-sciampisti, i quali, per giunta, neppure investendoli appena usciti dalla casa di Avetrana, mollano la presa.

Propongo che proposta diventi decreto legge.
Limitativo della libertà di stampa?
No, limitativo della feroce idiozia che molti cronisti hanno messo in campo... 

13 commenti:

  1. GRANDISSIMO ARTICOLO.....
    CONDIVIDO IN PIENO
    A.L.

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  2. Ben venga la proposta di legge promossa a proteggere i familiari delle vittime,che fin qui sono stati esposti alla radiazione violenta delle domande dei cronisti affamati di notizie da scoop mentre si proteggono ad oltranza i presunti criminali...

    Gilda

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  3. credo che il diritto di stampa ci voglia ,perchè ritengo,... appunto un diritto di informazioni per tutti i cittadini.....però nello stesso tempo capisco quando questo diritto viene fatto senza rispetto delle persone,a una corsa allo scoop per cronisti dimenticandosi la parola rispetto.....forse sarebbe meglio chi fa giornalismo non pensi solo alla notizia di quanto clamore possa fare,ma pensi che dietro a quel tipo di notizia ci sono persone che soffrono..in un mondo dove regna avidità,..potere,...non ci sarà rispetto per nessuno...ed è questo che manca!!

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  4. Il rispetto per le persone che subiscono accadimenti e fatti di drammatica e tragica violenza dovrebbe essere certamente tutelato.....
    Una legge potrebbe anche essere risolutiva,ma è la sensibilità dell'uomo prima ancora del cronista che dovrebbe brillare luminosa e non bramosa.....
    Mina

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  5. Argomento attuale e problema a doppia mandata. Personalmente sono per la libertà di stampa, ma nel contempo approvo una legge a tutela dei famigliari delle vittime.
    E' pur vero che la bramosia dei media non ha limite...
    ma certe testate giornalistiche varcano la soglia della decenza.
    Le vittime passano in secondo piano...è un ulteriore mancanza di rispetto.

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  6. Credevo che la giustizia agisse...e non facesse solo chiacchiere, non mi va di dire la mia su un fatto di cronaca. per me c'è un solo fattore concreto: Sara morta.....e il dolore della madre.
    Bruna

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  7. Diritto- dovere di cronaca o diritto- dovere di deflorare il dolore di un genitore orfano del suo fiore per saziare la vampiresca sete della “casalinga frustrata “ piuttosto del fancazzista ( per piacere lasciami passare l’attributo) a gogò?
    Menti malate si aggirano per palinsesti ancora più deviati, che piuttosto che curare, ammalano di più.

    Da questa seduzione neppure il moly ci salverà?


    Mariaconcetta

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  8. ....sono al 1000% con te Aldo ....la libertà di stampa è vero dev'essere preservata ....come ogni libertà ......ma a tutto c'è un limite e non si può far passare x libertà di stampa il " cannibalismo mediatico "

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  9. mi piace tantissimo......il tuo tto kua'.....nele informazioni su di te!è veraceeeeeeeeeeeeee!ma bravo aldooooooooooooooooooo!;-)) x il mio kommento sull'artikolo kui sopra....vedi fb....face to face...book!;-))) ciao ,isa. :-)

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  10. La spettacolarizzazione del dolore, non è, né può essere contrabbandata per libertà di stampa. Fa leva esclusivamente sugli istinti più bassi della gente e ne incoraggia il “guardonismo”, se mi si passa la parola.
    Ricordate i pullman e le colonne d’auto di guardoni, che si portavano a Garlasco e ad Avestrana?
    I giornali vi sguazzano solo per fare cassetta, poiché vende più un “grande fratello” dal vero che non una vera notizia... ed ancora ieri sera Porta a Porta ha indugiato sulla vicenda Scazzi. Vergogna!
    Dubito che una legge possa essere efficace: il nostro è il Paese con il maggior numero delle leggi al mondo, tutte fatte per essere sistematicamente violate, a partire proprio dai giornalisti.
    E’ una questione morale, al pari della rettitudine e del senso del dovere - e qui si che i giornalisti (quelli veri, intendo) dovrebbero e potrebbero avere un loro ruolo - poiché la pietà per il dolore non può essere insegnato dalle leggi.

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  11. la spettacolarizzazione impone spietate liberta',seppur in parte approvo la liberta' di stampa, non approvo le tristi figure che come sciacalli s'aggirano accanto al dolore, concordo con Dario, le nostre leggi son tutte violate, d'altro canto se non si violano non si accede a nulla non c'è la morbosita' dell'odiens ... che vergogna, non esiste pieta', non esiste rispetto per la morte.la cronaca sguazza con queste storie...e tutti parlano arrogandosi diritto di parola... non mi piace e disapprovo. Grazie Aldo!

    eleonora b.

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  12. hai solo, tristemente, assolutamente ragione!
    Ma a pensarci, più che i gli esecutori, sono ignobili soprattutto i mandanti!
    Ma la famosa ETICA professione è caduta nel...????

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