lunedì 9 agosto 2010

Tu m'inurbi


L'ultimo è stato avvistato a Breccanecca, nell'entroterra ligure. Il Wwf si sta attivando per evitarne l'estinzione. Ma il “bambino con la palla che gioca per strada” è praticamente introvabile. Un tempo popolava cortili, spiazzi e anche gli androni dei palazzi (in caso di maltempo).
Si poteva riconoscere dalle croste sui ginocchi, che in alcuni casi potevano raggiungere i cinque centimetri di spessore.
Alcuni esemplari più evoluti calzavano scarpette da calcio a sei tacchetti intercambiabili anche nel giorno della prima comunione, e intervenivano in tackle scivolato sul Vescovo al momento dell'ostensione.
Gli studiosi hanno trovato, durante alcuni scavi effettuati a Parma, gli scheletri dei primati di questa, un tempo diffusissima, specie; si tratta dei Pedis Immunda, volgarmente detti piedi neri. Quest'ultima categoria si contraddistingueva per l'assoluta mancanza di calzature. Lo scheletro del Pedis Immunda è stato ritrovato nel cavedio di una casa popolare con un pallone Super Tele stretto in grembo.
Alla notizia della sua probabile estinzione i proprietari di garage hanno mandato alle agenzie di stampa una nota di giubilio. I bambini con la palla, infatti, sceglievano il loro habitat naturale in corrispondenza delle saracinesche, riducendole nel tempo in lamiere piene di avvallamenti.
Una sottoscrizione per salvare questo esemplare ligure è stata lanciata dall'Avi (associazione vetrai italiani), i cui affari stanno attraversando un trend decisamente negativo soprattutto a causa dell'estinzione della sottocategoria dei tiratori di controbalzo.
Il loro metodo di comunicazione si basava quasi esclusivamente su brevi frasi nel vernacolo locale, inframezzato da bestemmie e turpiloqui.
Catalogati dagli etnologi nella sottospecie della generazione spontanea dell'asfalto, i bambini con la palla erano una specie nomade, che transumava nelle aree verdi cittadine, oramai quasi scomparse a causa di amministratori così bravi a fagocitare i ricordi.
Il loro nemico principale era l'Homus incazzatuus, noto come il portiere di condominio, una specie umana di dimensioni notevolmente maggiori. Per questo, il “bambino con la palla che gioca per strada”, era dotato di un notevole scatto, qualità che gli ha permesso un lungo ciclo vitale. Contro i palazzinari, però, poco hanno potuto.
P.s.: sentite questa. Calciobalilla vietati, dopo le dieci di sera, a Villa d'Ogna, paesotto dell'alta Val Seriana, provincia di Bergamo. Motivo? Troppo rumore. Un consiglio all'ultimo “bambino con la palla che gioca per strada”: scappa dall'Italia. Finchè puoi...

5 commenti:

  1. Navigando ho trovato questo bellissimo post.
    Posso riprenderlo sul mio sito? Mi ricorda tantissimo la mia infanzia e le mie estati in un piccolo paese lucano. Ricordo che le automobili, dovevano aspettare che si terminasse l'azione prima di avere via libera. Ma ora la priorità è data alla crosta repellente di asfalto e cemento.
    Ne approfitto per invitarti all'assemblea nazionale Stop al Consumo di Territorio che si terrà a Sarzana il 18 e 19 settembre.
    Un saluto
    domenico finiguerra
    sindaco di Cassinetta di Lugagnano
    www.domenicofiniguerra.it

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  2. Molto bello, davvero. Mi piacerebbe inserire un link a questo articolo in un pezzo del mio blog che pubblicherò a breve, in cui tra l'altro racconto del mio incontro col "bambino con la palla che gioca per strada", avvistato in un paese della Maremma. Qualche sparuto esemplare l'ho avvistato pure nel mio paese d'origine, nel Cremonese. La scomparsa di questa specie si accompagna a quella dell'"anziano che chiacchiera seduto davanti all'uscio di casa", molto diffuso fino a tempi non molto lontani (è un ricordo delle serate estive della mia infanzia, negli anni '80).
    Complimenti per il blog.

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  3. molto interessante l'articolo. veramente complimenti, poichè affronta un argomento ormai non più trattato: dove sono i bambini ed i loro rumori? i loro giochi nei cortili? i bambini fanno rumore.... li hanno sostituiti con i cani che abbaiano a tutte le ore ormai e l'umanità si è abituata agli esseri che non parlano !

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  4. Come sempre....bello.
    Secondo me si è estinto anche "l'homus incazzatus" o per lo meno quel tipo di Homus.
    Ora ne esistono degli esemplari evoluti che si incazzano nel traffico caotico e assurdo e altri che si incazzano perchè la troppa cementificazione surriscalda le strade e il troppo asfalto non assorbe la pioggia generando alluvioni ecc. ecc.

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  5. La prima volta che ti lessi, non avevo più le croste alle ginocchia e nemmeno le tasche bucate da quel centinaio di biglie di vetro estremamente necessarie a quell'età. Quell'età se ne era andata da decenni.Nuovi giochi molto più statici stanno ormai accompagnando il mio avvicinamento ai 50.Con uno di questi giochi, il PC, sono entrato in contatto con i tuoi scritti e devo dire che non è stato subito amore. Mi dissi, si bello, bravo, scrive bene, ma non era scattata l'empatia. Forse ero io, forse eri tu o forse non era semplicemente il momento. Però ho continuato a leggerti e piano piano è successo qualcosa. Oggi cerco e leggo le tue cose avidamente, mi ci immedesimo spesso e sorrido pensando, perchè quello che scrivi porta oltre le pagine e le parole. Porta ad un mondo migliore a un'umanità vera e ad una speranza che questo riaccada. Grazie, amico, per essere lo specchio che ci fà riflettere.

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