giovedì 30 dicembre 2010

La preghiera laica multimediale

Ecco, se devo dire un oggetto che lo identificava, non avrei avuto alcun dubbio: una mazzetta di giornali sedimentata tra l'ascella e il costato. Si aggirava tra i desk con occhi inquisitori. “Ti do una Prealpina per il tuo Eco di Bergamo”. “Fammi dare un'occhiata all'Arena, qui sul Mercantile c'è un articolo che ti può interessare”. Un'emeroteca vivente, un'edicola su due piedi, un notiziario umano.

L'ho incontrato due giorni fa, inaspettatamente privo del suo accessorio. Sembrava nudo davanti alle intemperie della vita.
Oramai è in pensione; ma quel vecchio cronista per nulla al mondo avrebbe contravvenuto alla regola della preghiera laica mattutina. Istantaneamente ho pensato ad uno sciopero improvviso, ma sono tornato in me in breve tempo: sono giornalista anch'io. Ne avrei avuto notizia.
A togliermi di dosso quel fastidioso dubbio ci ha pensato l'adorabile anziano che avevo davanti. “Mi serve un collegamento a Internet in tempo zero. Dammi una mano”. Per meglio esplicare la sua richiesta mi ha mostrato un netbook ultima generazione. Ho sorriso, ma quella era la risposta.

Ci sono parole che meglio di qualsiasi altra riescono a rendere l'idea. Una di queste è stata coniata dagli americani: è social currency, la moneta sociale. Serve ad indicare quelle informazioni spicciole che usiamo per relazionarci con le persone che abbiamo intorno: amici, colleghi, parenti.
Che tempo fa, i malanni vari, le vicissitudini lavorative. Ma anche lo sport, la politica, la cronaca cittadina, i programmi della Tv. Fino a poco tempo fa, il principale veicolo di social currency erano i quotidiani.
Ogni mattina lo sfoglio dei giornali forniva gli argomenti di cui parlare in ufficio, a pranzo, a scuola. Oggi non è più così (e mai più lo sarà).

Secondo uno studio internazionale commissionato dall'Associates Press, la banca centrale della moneta sociale è diventata la Rete, il Web, l'E-mail, i Blog. Prima chi voleva darsi un tono, andava in giro con il quotidiano preferito sotto il braccio. Oggi apre una pagina su Facebook...

9 commenti:

  1. IO HO aperto una pagina ma non per darmi un tono, l'ho fatto per rintracciare alcune persone..e poi mi ci sono trovata così bene, pensa che ho trovato anche te.

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  2. Io caro Aldo ho cominciato a gironzolare qui su fb con un solo obiettivo.
    Intercettare belle e lucide menti con le quali dialogare.
    Sono stata molto fortunata.
    nel mio giro di amici ne ho davvero tante di belle menti.
    Due cose però mi mancano:
    - la stretta di mano convinta e calorosa;
    - il sorriso luminoso
    Queste cose nessun contatto virtuale potrà mai regalarmele.
    Cordialmente
    Mariaconcetta

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  3. Compravo due quotidiani al giorno (uno locale e uno nazionale). Oggi, compro un quotidiano nazionale e basta. Non ho più tanto tempo. Lavoro, figli, famiglia, lettura, incombenze quotidiane e ... social network. Un mondo di incontri, di parole, di idee che mi piace e mi permette di avere una finestra sul mondo.
    E' come passeggiare per le vie di una città, incontrando gente e fermandoti a chiacchierare, scambiandoti dei saluti (alcuni formali, ma questo capita anche nella realtà), chiacchierando amabilmente o dissentendo da posizioni diverse.
    Sto sul web, non per darmi un tono, ma perchè mi permette di allargare l'orizzonte e di scambiare e far circolare idee. Non è un affare di poco conto!
    alba antonella

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  4. ... è il mondo che, nel suo divenire, ci sorpassa. Ahimé.

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  5. Caro Aldo,
    la carta stampata non sparirà mai! Certe sensazioni sono quasi contro ogni credo eppure hanno un loro fondamento. Quando internet sarà pieno zeppo e saturo allora la carta ritornerà a splendere! Essa sarà dinuovo vincente perchè a scrivere sulla carta saranno rimasti solo i veri maestri! Sono millenni che canta vittoria e non sarà l'internet a cancellarla! vedrai che non mi sbaglio! Adesso siamo qui a scrivere tutti su internet poi avverrà il contrario!
    Alberto Saxo

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  6. concordo, caro Aldo: anch'io ho aperto un account solo per curiosità (sono un po' allergica al pc) e ...meraviglia: ho incontrato per caso persone che son diventate AMICHE! (con la A e pure tutto il resto maiuscolo ;D). Queste opportunità (così come anche tutti i potenziali pericoli), il giornale non ce le offre!... però continuo a leggere sia il giornale che tonnellate di romanzi...
    :) un augurio sincero di poter finire bene quest'anno e iniziare ancor meglio quello nuovo!

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  7. Collega.....e un Affare!!!!! MA CI PENSI?niente pii' carta niente piu' centri stampa niente piu' trasporti bastera' un abbonamento e fatto! RCS E CLASS stanno Gia' spianando la strada Tu scrivererai lo stesso é io ciccia al culo!!! BUON ANNO ALDO!

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  8. Io leggo e imparo tanto su Facebook al livello politico,sociale,culturale(è la parte più grande per me) e anche umano(questo è anche una cosa splendida se si impara a usare l'oggetto con cautela).Su FB,ci sono anche i giornalisti,i politici...ma capisco che per la vita di un quotidiano diventa difficile.Penso che sia un momento di cambiamento mondiale e il giornalista lui non sparisce,continua a osservare,analizzare,criticare,argomentare e anche pubblicare.Pero' è vero che se vado su un'isola mi porto un libro sperando di non bagnarlo nel naufragio,il computer senza energia non servirebbe.Prima si tagliavano alberi,ora si crea elettricità e tanti componenti con chissà che materiale nocivo per la terra.Non è un problema di ecologia,perché dipende come si crea l'elettricità e per ora il nucleare almeno da noi è il primo posto dunque un danno per la terra durante secoli.Il problema è di essere sicuri della fonte dell'informazione ,infatti un articolo ottimo di un giornalista serio,lo trovavi nel quotidiano serio e oggi chi distribuisce l'informazione,tutti ma non siamo tutti giornalisti ottimi.Ecco Aldo cosa ne penso seriamente.E non è solo FB ,è la rete in generale.Grazie Laura dalla Francia e auguri per l'anno nuovo a te e a tutti i tuoi lettori:-)

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  9. Parole parole parole...
    una voce anni fà faceva risuonare nell'aria quel suono di parole incontrate nelle menti, incontrate nei cuori.

    E oggi dove sono finiti quei suoni di cuori che conversano, scambiano, condividono un mondo, il proprio mondo?

    In RETE!
    Qualcuno risponde!

    Allora quello è il LUOGO dove andarli a ripescare quei SUONI e riportali alla luce. Così che NUOVO LUOGHI di relazioni si POSSANO AFFACCIARE ALLE COSCIENZE DEGLI UOMINI. Dalla Rete ci si incontra nei boschi a riconoscere l'antico e dimenticato linguaggio degli alberi: quello della comunicazione energetica!

    Anna

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