domenica 14 agosto 2011

I Miserabili




Lacrime e sangue. Questo è ciò che che ci è stato promesso mentre eravamo intenti a fare la lista della spesa per il pranzo di ferragosto. La manovra economica di questo sciagurato governo ci renderà più poveri, indiscriminatamente? O colpirà i ceti più abbienti? O lascerà tutto come prima, compresi i cervellotici privilegi della Casta? Insomma saremo – in futuro - un paese ricco o povero?

Da come la vedo io, resteremo un Paese miserabile, un Paese di miserabile ricchezza e di miserabile povertà. Un Paese di miseria dove è sempre più difficile trovare tracce di nobiltà. Un Paese dove, facendo i conti in base al semplice principio di ragionevolezza, quello che dovrebbe costare molto costa poco e quello che dovrebbe costare poco costa molto. Dove l’idea del valore delle cose, e della loro essenza, sembra definitivamente invertita.

Ci sono state code di venti, cento, mille chilometri lo scorso week end, di gente che se ne andava al mare e dal mare ci tornava, e questo, è stato detto, è segno di quanto siamo ricchi. No, questo è un segno della nostra miseria. Quelli ricchi non si mettono in coda, al mare ci vanno in elicottero o in eurostar. Gli scandinavi, che sono ricchi davvero - pur essendo inopinatamente socialisti -, al mare ci vengono quando noi siamo a lavorare, e si scelgono i momenti più belli dell’anno, non l’unico momento che hanno.

Chi si è messo in coda per andare a farsi un bagno nelle nostre splendide spiagge si è certamente fermato a fare benzina e avrà una volta di più imprecato sul costo astronomico della benzina. Poi, per non morire disidratato, si sarà preso qualche bottiglia d’acqua all’autogrill. E ha pagato una bottiglietta da mezzo litro, uno virgola cinque euro. Tremila lire, per chi non lo vuole capire all’europea. Ha pagato l’acqua il doppio della benzina. Allora, se costa meno della metà dell’acqua, la benzina non costa niente, vi pare? Oppure l’acqua ha un prezzo delinquenziale.

Questo Paese spaventato e impoverito è disposto a spendere cifre disumane per bere acqua minerale. Ma l'Italia non è un paese desertico. E se fosse che le nostre riserve idriche fossero inquinate, non saremmo forse autorizzati a fare una rivoluzione? Un Paese senza acqua da bere è un Paese più che miserabile. Ma forse l’acqua minerale è un vizio: l’acqua minerale ci fa sentire signori, ricchi, fichi.
Abbiamo le bollette energetiche più care d’Europa ma i cellulari più a buon mercato. L’acqua, la luce, il gas, la casa dovrebbero essere accessibili a ognuno senza doversi ridurre in miseria, ma un telefono mobile potrebbe benissimo costare 10 volte il suo prezzo, e funzionare per anni e anni, come una buona lavatrice, come un buon infisso, senza privare alcuno del diritto alla comunicazione.

Andare in giro a mandare fotografie idiote con il cellulare è miserabile ricchezza, pagare metà del proprio stipendio per due buchi in periferia è miserabile povertà. E l’una e l’altra coabitano incarnate in milioni di miei connazionali. Sarebbe civilmente corretto che l’energia elettrica costasse la metà, ma un vestito Armani dieci volte di più. Ad un prezzo politico deve essere pagato l’indispensabile per vivere.

L’armadietto del bagno zeppo di medicine è incivile ricchezza, prendersi la polmonite al pronto soccorso è immorale povetà, e le due cose sono in coabitazione perfetta. Una medicina che ti solleva dal dolore, che ti guarisce dovrebbe costare qualcosa per tutti, un euro per chi solo quello, mille per chi ne ha milioni. La gratuità genera indifferenza e disprezzo. La vita non è gratis, e quando lo sembra è solo un’ orribile illusione: c’è qualcuno che sta pagando per te.

Ecco perchè siamo un paese tragicamente povero e stupidamente ricco...

11 commenti:

  1. Tra la miseria e la nobilt' di questi ricchi piccoli uomini scelgo la povert' che fa rima con dignit'. Anche se non ricca mi sento migliore di molte altre persone che di grande hanno solo l-arroganza. la verit' { che stanno fumando il filtro della sigaretta della nostra vita. Grazie mio bel ragazzo.
    Mariaconcetta

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  2. Bel pezzo Aldo!!! e nn posso che esser d'accordo! ;o))

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  3. Come sempre un ottima riflessione!

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  4. le risposte Aldo sono sulla mia bacheca ! rosa cadario !

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  5. ho letto e riletto questo tuo bellissimo articolo, ancora una volta dai voce ai miei pensieri e alla mia rabbia, come io non sarei mai capace di fare.Grazie di cuore...

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  6. che amarezza leggere di queste righe, ma già le ho lette in altri momenti, lette alle elementari studiando storia, lette alle medie ,studiando storia, rilette alle superiori studiando storia, ragioneria ed ancora economia.....dunque? è l'eterna storia che si ripete, la popolazione soffre l'ira dell'inferno perchè non arriva a fine mese, perchè non è riuscito a conservare quella misera mangiati di euro per un toccaefuggi da una qualsiasi spiaggia gratuita , i ricchi , i politicanti, la classe dirigente....soffrono le ire dell'inferno perchè non riescono a trovare un sistema sicuro e duraturo per stillare anche l'unica goccia di sangue a quel popolo che tanto....schifano. Solo storia , maledetta storia che si ripete nella cronologia dell'uomo.
    by Bruna

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  7. Ciao Aldo, la tua riflessione, peccato di pochi, riflette il nostro costume, ma non tiene conto che il disastro è a monte, è planetario. Nei momenti difficili della vita della nazione c'era il Cincinnati di turno o Il Quintino Sella. Non bastano più e non basyano nemmeno le accuse che potremmo fare a questo o quel capo di governo. C'è un cancro che ci divora e si chiama speculazione. Abbiamo bisogno di medici impieposi che estirpi il male. Le code al casello, o il costo di una bottiglia d'acqua sono un piccolo aspetto e nemmno un problema. Dovremmo legare con forti catene i capi di stato e di Governo e separarli chirurgicamente dalla finanza, perchédettino nuove regole e bandino la speculazione, specialmnete quando essa arreca danni incalcolabili. Poi cristianamente chi possiede dovrebbe dare di più, rimettere i conti a posto e ripartire più sobriamente. Spero non averti deluso e annoiato
    Antonio Lanza

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  8. P.s. è per tutto questo che i francesi ,per esempio, vengono in Italia a comprare i cellulari..e noi andiamo in Francia a comprare l'aspirina! Dirce

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