martedì 2 agosto 2011

Onore a voi, Poeti




Essere blogger – o giornalista – ti dà la fortunata opportunità di conoscere altre realtà. Altri e diversi modi di concepire l’uso della scrittura per esprimere uno stato d’animo, una persona, un avvenimento. Uno di questi è la poesia. È un falso luogo comune dire che noi siamo una nazione di poeti. Io, per esempio – pur usando la parola come mezzo di sostentamento – vanto una assoluta ottusità in fatto di creativa poetica. Una volta provai a rimare. Il risultato più che poetico fu patetico.

Eppure le statistiche degli editori parlano di almeno diecimila volumi di poesia editi in un anno. Libri che spesso vengono diffusi dagli stessi autori, non di rado porta a porta. Sovente i poeti si pagano il prezzo della stampa o altrettanto sovente vengono truffati dagli stampatori-editori. Ne conosco tanti. Molto di loro hanno risparmiato una vita intera, si sono negati il più banale dei vizi per coronare il sogno di una vita intera, un’insopprimibile necessità.

Non è immaginabile che nessuno di loro pensi guadagnarci qualche cosa, o addirittura campare di poesia. I poeti che oggi in Italia possano affermare di campare scrivendo versi rimati si possono contare sulla dita di una mano.

Nell’epoca del denaro e del consumo, la poesia è l’unica attività della mente che non c’entra nulla con l’uno e con l’altro. Come si direbbe oggi, è fuori mercato. Il poeta è un alieno. Nello slang giovanile è un “tipo fuori come un balcone”. I poeti godono e soffrono tutti allo stesso modo, in un regime di extraterritorialità dall’epoca in cui vivono.
Invidio i poeti, tutti i poeti. Invidio il loro essere apparentemente indistinguibili. Ma solo apparentemente. Hanno un guizzo che io non ho. Sanno andare in posti a me preclusi, aprono porte a me sbarrate, vedono cose a me occultate. Il loro pensiero ha un motore ausiliario che lo spinge più lontano dal mio. Hanno una scintilla nell’anima che vale la pena di invidiargli.

È bello pensare a tutti i poeti. Ma proprio a tutti. Anche a quelli sconosciuti. Quelli di cui nessuno – tranne il paziente coniuge o il benigno vicino – leggerà mai una riga. Pensiamo per attimo a tutti loro. Non chiedono nulla allo Stato, non pesano sui contribuenti, non pretendono altro che poter leggere o far leggere i loro versi con la legittima speranza di non essere sbeffeggiati. Credetemi: è una nazione parallela e abbraccia tutti ceti sociali, tutte le religioni e tutte le età. Non è escluso che tra di loro si nasconda un Montale o un Edgar Lee Masters con nulle possibilità di essere scoperto. Scrivono le loro poesie nel cesso di casa o nell’ultimo banco di scuola o nel tavolo più nascosto della mensa aziendale. Scrivono versi e nel farlo il loro animo viaggia lontano, mentre il mio si rattrappisce in un angolo oscuro.

Onore a voi, poeti. E tanto di cappello...

14 commenti:

  1. eh,si Aldo i poeti sono coloro che vivono in luoghi insoliti ,lontani da tutti i cortigiani,ma se per miracolo accedono ai palazzi accademici per leggere i loro versi con la voce carica di ogni emozione ,cadono immediatamente tutte le pareti,dando spazio all'effimero della poesia che è necessaria nella misura in cui è inutile...

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  2. Non sò per i poeti "famosi"ma non è bravura...
    è come un raptus..no..una password che apre i files del cervello e in quegli attimi le parole ,le frasi,la scenografia stessa ti ballonzola davanti e tu la afferri e la metti nero su bianco...è come un artifizio che materializza i sogni ed il pensiero più recondito....
    Credo sia come l'attimo dell'estro di un pittore o uno scultore che vede la sua creatura nascere dalle sue mani..
    Infatti quando non lo hai in quel momento e ti chiedo di comporre qualche poesia a "comando" si diventa patetici più che poetici...
    Mi ha colpito quando dici che potrebbe esserci Un Montale fra i poeti in erba...e lo leggeranno pochi suoi intimi...mi ha ricordato le innumerevoli volte che ho partecipato a concorsi.....pagando per partecipare ...arrivare sempre in zona premio...ma fuori medaglia..mai neanche il bronzo..vincevano sempre gli stessi personaggi ..ma la rivincita me la prendevo con gli applausi da parte del pubblico non certo dalla stuccosa giuria..alla fine ho lasciato perdere ...pagare solo per tenere in piedi il loro ambaradam turistico non mi interessava più...e come dici bene tu....ho il beneplacito dei paesani e degli amici...
    Avrei voluto stamparle anch'io ma non me lo posso permettere....
    Non mi sento affatto un grande poeta.....
    ma il mio messaggio massaggia molto il cuore di chi le ascolta....lo leggo nei loro occhi....
    Un abbraccio ♫

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  3. Il tuo animo si rattrippisce? Bugiardo !chi altri potrebbe coniare nuove parole se non un animo come il tuo?chi potrebbe raccontarci la favola moderna nascondendo così abilmente le malefatte dei governanti?chi altri saprebbe raccontarci così abilmente della nuova legge-burla.
    Aldo ognuno di noi ha la sua tastiera, il suo pennello, il suo scalpello,il suo gessetto ed infine e non ultimo ,il suo AlBlog ?
    by Bruna

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  4. VALTER MASSIMO CONTU2 agosto 2011 alle ore 15:43

    premetto di non essere un poeta , ne di aver frequentato scuole oltre ,la 5-° ELEMENTARE ,DEVO MOLTO ALLA MIA CURIOSITA' DI APPRENDERE ,QUINDI LEGGO OGNI VOLTA CHE L'ARTICOLO SUSCITA IN ME CURIOSITA', HO AVUTO LA FORTUNA DI CONOSCERTI ,E DI LEGGERTI QUI IN FB ,CHE QUANDO FINISCO GIA' MI DOMANDO QUANDO PUBBLICHERAI ALTRO E DI CHE COSA PARLERAI CIAO BUON LAVORO!

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  5. Anch’io, caro Aldo, invidio i poeti e quanti hanno il coraggio di poetare: io, come te, non ne sono capace e, quel che più è grave - per me che amo scrivere - è che difficilmente mi lascio commuovere dai versi, qualunque sia la loro costruzione ed il loro autore. Forse non li capisco, forse non ho la predisposizione d’animo giusta, distratto come sono dal concreto.
    Riconosco, tuttavia, che questo mondo sarebbe migliore se ci fossero più poeti e più sognatori…

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  6. Sai, Aldo, che la poesia è la nostra creatività in musica? E tu di poesie ne scrivi tante. Certo non si può essere tutti poeti laureati, come diceva Montale, ma tutti abbiamo il nostro piccolo cantuccio di poesia. E ce l'hanno anche quelli che sembrano mossi dai più banali e materiali interessi. Anche loro, credimi, quando sono genuini (e a tutti capita talvolta di esserlo), si commuovono, ridono e piangono per una musicale creazione poetica. Quella di altri o la propria. Ciao, Rodolfo

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  7. Che dirti Aldo? sicuramente hai un animo poetico ed incantatore, nel senso che ogni volta che ti leggo m'incanto nei tuoi pensieri espressi in modo così avvolgente. Be' forse anche io sono un poeta che scrive di nascosto su blog anonimi, per certo posso dirti che esprimo tutta la mia poesia nell'approciarmi alla vita ed all'essere umano (per quanto, quest'ultimo, in via d'estinzione)e che in cambio non chiedo nulla, l'esperienza di condivider un poco d'umanità mi ripaga molto più di un libro pubblicato a "caro prezzo".Quindi mi prendo l'abbraccio (lasciando l'onore ad altri) sentendomi parte di quel mondo...e naturalmente ricambio.

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  8. Caro Aldo, so dirti molto poco circa "i poeti", ed è per valorizzare questa mia ignoranza che scrivo poesie con qualsiasi situazione metereologica, su qualsiasi superficie, sia di giorno che di notte. Quello che io cerco è un rapporto serio tra parole concatenate ed il suono che emettono. Contenuti e rime vengono subito dopo e dal suono dipendono.

    un abbraccio
    Abner Rossi

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  9. no Aldo: il tuo cuore si nutre - anche - grazie alle parole che ogni volta dedichi a noi profani, tuoi lettori:) sono (mi sembrano) parole pulite, che a volte spiegano e altre si indignano, sempre corrette e oneste...
    Io almeno la vedo così e ti ringrazio, con il mio cuore piccolo piccolo <3

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  10. TI FA ONORE QUESTO RISPETTO PER TUTTI I "POETI"...IO PARAGONO LA POESIA ALLE SETTE NOTE MUSICALI...OGNUNO DI NOI PUO' SUONARLE COMPONENDO...L'IMPORTANTE E' FARLO PER SE STESSI...SCRIVERE O COMPORRE PER GRATIFICAZIONI E' COME SOGNARE L'UTOPIA...IO AMO RILEGGERE CIO' CHE SCRIVO PERCHE' OGNI MIA POESIA E' UN RICORDO VISSUTO E UN SOGNO AGOGNATO...MA DI CERTO LA POESIA NON PORTA RICCHEZZE...PERTANTO BASTA NON PERDERE QUESTA COGNIZIONE...IL RESTO E' TUTTO PERSONALE...IN QUANTO A TE AMICO CARO...NON METTERAI I TUOI PENSIERI IN RIME O IN VERSI MA TI GARANTISCO CHE PUOI BENISSIMO LASCIARLI IN PROSA..,PERCHE' QUANDO PARLA IL TUO CUORE ANCHE LA PROSA O L'ARTICOLO E' POESIA...

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  11. Caro Aldo , hai scritto una pagina bellissima !
    Fin da bambina leggere poesie è stata una delle mie attività preferite e quando mi capita di leggerne una che mi cattura mente e cuore ( non tutte prendono il cuore e non tutte tra l'altro negli stessi momenti della vita) provo una gioia infinita.
    Hai completamente la ragione dalla tua parte quando scrivi che va reso onore a chiunque scriva con il cuore ....anche se magari in quel momento non ha preso il mio all'amo !

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  12. Aldo tu lo sai,essere poeti non significa scrivere in rima..
    Poesia, poesia
    sembra che non ci sia
    poi ti prende la mano
    e ti porta lontano....così cantava un certo Cocciante.

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  13. Mi hai fatto l'onore di regalarmi queste righe
    e ti regalo un po' della mia anima di questa notte senza sonno perché piena di sogni,sempre in confine tra il Giorno e l'Oscurità di questo mondo che non percepisco da ragazza.Grazie Aldo,ti pubblico OGGI,la realtà nella quale vado oltre come anche tu lo fai,da quando ti leggo.Laura Provvidenza



    Au moindre Eclat de ciel
    je rendrai tout à la Lune
    N'égratigne jamais
    la Beauté du Rêve.

    Al minimo Frantume di cielo
    restituiro’ tutto alla Luna
    Non scalfire mai
    la Bellezza del Sogno.

    Provvidenza(L.M.K.) à la Magie, alla Magia 04-09-2011
    Tous droits réservés,tutti i diritti riservati

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  14. Credo sia come l'attimo dell'estro di un pittore o uno scultore che vede la sua creatura nascere dalle sue mani..
    Infatti quando non lo hai in quel momento e ti chiedo di comporre qualche poesia a "comando" si diventa patetici più che poetici...

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