mercoledì 26 ottobre 2011

Dietro le sbarre




È un argomento delicato, quello che tocca Alessandra, una mia lettrice. Parla di carceri. Ne parla in risposta ad un amico di Facebook. Una lettera molto interessante e sentita che ho deciso di ospitare nel mio blog, sperando di fare gradita ai miei lettori.

“Ti scrivo perchè non posso parlarti, non ti conosco, non ricordo neppure il tuo nome. Ricordo i tuoi commenti su fb, quelli sì, li ricordo bene.
E siccome non sei l'unico che la pensa così. Ti dico soltanto alcune parole, senza giudicarti lo giuro, perchè purtroppo, anch'io qualche volta sono caduta in questi luoghi comuni.

Hai detto che le carceri dovrebbero essere peggiori di quel che sono, perchè i mafiosi, gli omertosi, gli stupratori, gli scippatori non meritano nessuna indulgenza. Poi in un'altro commento hai detto che se qualcuno tocca i tuoi, ti fai giustizia da solo. Io sotto un certo punto di vista ti capisco. Però ti devo dire una cosa.

Gran parte dei mafiosi sono coloro che hanno vendicato l'uccisione di un loro familiare, quindi simili a noi quando parliamo di vendetta. E quando noi vediamo qualcuno che sta male, magari buttato per terra e continuiamo a camminare senza intervenire, non diventiamo omertosi? Ti è mai successo di bere parecchio e poi salire sulla tua auto per andare a casa? Sai che i tuoi riflessi in quel momento non sono gli stessi che avresti a mente lucida?

Forse la tua responsabilità morale in quel momento è la stessa del ragazzo che fa cadere la vecchietta per scipparla, e mettendoti per strada quando hai bevuto potresti anche investire un bambino che attraversa velocemente, o un anziano che non fa in tempo a scansarti perchè troppo lento.

In un altro commento ancora, hai detto di non capire le donne che si battono per un carcere migliore. Quelle donne, non stanno giustificando i reati, stanno soltanto chiedendo che lo Stato applichi la Costituzione nell'infliggere la pena. Quelle donne  stanno lottando anche per te, per me, per tutti noi, perchè il futuro è incerto e la vita da un momento all'altro può cambiare rotta.

Se hai dei figli piccoli, non sai ancora che cosa succederà a loro, se hai dei figli grandi, non sai ancora che cosa riserverà la vita ai tuoi nipoti. Quindi, lasciale lottare quelle donne, lasciale gridare di migliorare le carceri, lo stanno facendo per tutti. Anche se pensi che sia una cosa che non ti riguarda, non è vero sai? Noi facciamo parte dell'umanità e in ognuno di noi c'è una parte di coloro che stanno scontando una pena, non siamo perfetti e siamo soggetti a sbagliare. Quindi lascia che le donne e gli uomini invochino un carcere migliore e giusto. E se puoi...... fallo anche tu”

(Alessandra Lucini)

10 commenti:

  1. chi è senza peccato scagli la prima pietra
    si..carceri migliori....ma senza sconti di pena...le vittime...non hanno privilegi a cui ...aggrapparsi
    by Bruna

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  2. Sono completamente d’accordo con l'alto contenuto morale e di giustizia racchiuso nelle parole della Signora Alessandra, parole che dovrebbero essere seminate e coltivate con continuità e perseveranza, affinchè se ne possano raccogliere i frutti.
    Finalmente qualcuno che non parla con "frasi fatte" precostituite ad effetto, qualcuno che non segue la moda, ma che usa il suo linguaggio per esporre il suo sentire.
    Oggi, tutto od è nero od è bianco, un ragionamento onesto, morale, a prescindere dalle faziosità politiche, non è di moda, forse perchè è faticoso, forse perchè è più semplice ripetere frasi coniate da altri.
    Se uno parla come ha parlato la signora Alessandra corre il rischio di essere interpretato come buonista e debole, invece è proprio l'opposto.
    Sta nella forza della democrazia e di un popolo rispettare comunque, sia nello spirito sia nel fisico, chi ha sbagliato anche gravemente, sebbene sull'onda dell'attimo di rabbia uno possa esprimersi al di fuori di quanto è nella vera forza.
    Tutto ciò non collide con il mio essere a favore della certezza della pena, la quale pena a sua volta non esclude,con tutto ciò che ne consegue, il recupero di chi è stato condannato.
    Esprimo con le mie parole l'assoluta condivisione del pensiero della Signora Alessandra
    Brontolo Ne

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  3. Cara amica Bruna, molti credono di essere senza peccato, io non dico più "chi è senza peccato scagli la prima pietra" perchè in molti si girano verso di me ed ognuna scaglia la sua prima pietra, non ho paura delle pietre, ma ti assicuro che fanno molto male!
    Che le vittime non hanno privilegi a cui aggrapparsi è verissimo; infatti mentre l'imputato ha una serie di garanzie infinita e per certi aspeti esagerata, la vittima quasi non ne ha.
    Il discorso a questo punto diventa lungo e complesso e per me non è possibile sintetizzarlo in poche parole, (e con una frase fatta acc!)si può però dire che è meglio un colpevole fuori di un innocente dentro.
    Brontolo Ne

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  4. Sono d'accordo con ciò che esprime Alessandra nella sua lettera, mi torna in mente il moto di Vittorio Arrigoni "restiamo Umani" nonostante tutto.
    Permettimi Aldo di usare oggi il tuo blog per ricordare Rossella Urru,la cooperante rapita qualche giorno fa in Algeria.
    Conosco fin dalla nascita Rossella,compagna di classe di mia figlia dalla materna alle medie, una ragazzina minuta,allegra, piena di vita e di grandi progetti. Ora è in mano a chi sa chi e non possiamo che essere angosciati per la sua sorte..

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  5. ho lavorato , molti anni fa in un carcere minorile , Casal del Marmo a Roma, che ho visto nascere e crescere. L'inizio a Rebibbia era stato angoscioso: i secondini mi accompagnavano in una stanza , facevano entrare i ragazzi che dovevano studiare con me o scrivere il giornale, chiudevano la porta a doppia mandata e non si vedevano più. Quando si è 'dentro' non si notano più ' i peccati' di ognuno , si sa che tutti si proclamano innocenti fino a prova contraria. Nell'attesa della pena è così ma giovani o adulti l'attesa è già una pena senza rispetto per la persona. Forse sì ci può essere la televisione ma le stanze sovraffollate, la mancanza di aria, il cibo che si fa venire da fuori, le lenzuola che non ci sono , il caldo insopportabile d'estate ed il freddo d'inverno...non mi sembra si possa chiamare possibilità di riscatto ...

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  6. ...beh...leggendo quello che ha scritto alessandra sembra che non esistano persone veramente cattive e degne di un carcere duro....eppure di delinquenti veri ce ne sono tanti e spesso sono in giro a delinquere forse, dico forse, a causa di una nostra Giustizia che non è più tale...Lasciamo stare quelli che sono in carcere perchè ci sono arrivati "per caso" ma guardiamo ai veri mafiosi...camorristi....della sacra corona....della 'ndrangheta... tutte associazioni nate non per vendicare un parente, ma per fare soldi sulla povertà della gente, aprofittando spesso dell'accidia dei nostri governati, spesso collusi con loro...guardiamo alle bande giovanili che rubano, taglieggiano, stuprano.....forse anche per colpa nostra....ma mettiamoci una volta dalla parte delle vittime...
    Lo so come si vive in un carcere....Lo sbaglio che si fa o che fanno anche molti dipendenti di quegli istituti è considerare il carcere come un qualcosa di solo punitivo....ed invece , almeno per l'Italia, dovrebbe essere un posto dove riconoscere le proprie colpe e sapere che si può uscire cambiati.....Ciao a tutti.....è bello leggere i vostri pareri....Bigi

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  7. In questi giorni mi capita spesso di prendere le difese dei criminali e schermare con le mie idee chi non salva ‘”umanità” di Caino. Questa è la misura di civiltà. Ma insieme a Caino, proteggiamo Abele.
    La giustizia giusta è la frontiera del diritto che deve essere sempre correlata ad una pena giusta e certa. La bilancia nelle mani di Dike non è quasi mai in equilibrio.
    Cordialmente
    Mariaconcetta

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  8. Lottare per carceri migliori,si, sono convinta sia una giusta lotta. Sono stata vittima ed il mio cercere personale non sono riuscita del tutto a migliorarlo, nonostante la fatica quaotidiana, sono stata vittima..per caso...ma nulla e nessuno mi garantisce che possa un giorno divenire carnefice...magari solo per caso.
    Ad ognuno la giusta pena..ma ricordando sempre che siamo tutti esseri umani, dal primo all'ultimo.

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  9. Son s'accordo con Alessandra. A volte infatti ci dimentichiamo che la pena detentiva non ha il solo scopo di punire, ma anche di rieducare. Un ambiente consono a una vita decente può aiutare questo percorso. Non dimentichiamolo

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  10. Forse sì ci può essere la televisione ma le stanze sovraffollate, la mancanza di aria, il cibo che si fa venire da fuori, le lenzuola che non ci sono , il caldo insopportabile d'estate ed il freddo d'inverno...non mi sembra si possa chiamare possibilità di riscatto ...

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