sabato 29 ottobre 2011

Avanti il prossimo



Di solito scende in Italia quando Ottobre declina dolcemente nell'autunno. Quando il mare non ha più nulla da dire ai turisti e l'odore del fritto misto non è poi così invadente.
Marcelo è un sudamericano che il lavoro ha portato a vivere in Svizzera. Ho perso il conto di quante lauree abbia racimolato nel corso degli anni. Ha un'intelligenza primigenia, infantile. Capisce tutto “alla prima”. Una spugna.
L'ho incontrato da Brunin. Lui e il mio oste erano intenti alla preparazione della salsa di noci. Io non ho ancora capito la chimica degli ingredienti. Marcelo, sì; l'ha capito “alla prima”. Manco a dirlo.

Una cosa però non capisce. E non si dà pace, per lui è una sconfitta, tra le prime nella sua vita. Quando ci incontriamo, inevitabilmente, mi guarda fisso, con quei due occhi che ti penetrano l'anima, e mi dice: “Ma, Berlusconi?...”.

Si potrebbe liquidare il discorso dicendo che è un potente marpione che porta in giro il suo corpo plurioperato in cerca di giovani e ambiziose donzelle. E nei ritagli di tempo prova a governare.
Ma non è così.

Lui è un leader forte e resistente, sopravissuto a molte disgrazie – molte delle quali giudiziarie – con la coscienza rifatta con il botulino come la sua faccia. È un padre padrone della politica. Dall'inizio della sua discesa in campo ha fatto scoppiare il caos politico (il perfetto disordine ordinato). Ha travolto il parlamento, i mezzi di informazione, la chiesa. E tutto il paese, che lo critica e lo vota in massa.

Ma come siamo arrivati sino a questo punto?”, mi chiede sempre Marcelo.
La risposta (anche se nessuno ha voglia di ammetterlo) va cercata a sinistra.

Il vulnus entro il quale Berlusconi si è infilato è stato creato dal catastrofico naufragio di una sinistra logorata dai litigi, dall'inettitudine politica e sempre lontana dai cittadini.

Berlusconi sarà anche un populista demagogico, ma almeno sa parlare ai comuni mortali.

Ma la domanda forse non è come siamo finiti a Berlusconi, ma “dov'è finito Gramsci?”. L'Italia era la strada da seguire, la sinistra ragionevole. I grandi movimenti operai. La battaglia di supremazia ideologica.

In realtà, fatta eccezione per il lucido intellettuale sardo e pochi altri, la sinistra italiana è sempre stata un carrozzone vuoto.

Che arrivasse un Berlusconi era solo una questione di tempo.

Il dramma è: chi sarà il prossimo?

5 commenti:

  1. Già...il fatto è che i grandi uomini sono spariti e sono rimasti gli omuncoli che preferiscono vendersi e fingere un'opposizione inesistente..... che tristezza ragazzi...destra e sinistra, un vero teatro che ha come unico intento dividere il paese in due parti, fin che siamo divisi, non succederà mai nulla che possa scalfire questa vergogna ....
    L.A.

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  2. A volte mi chiedo se sono io ...di questo paese, sto nel mio angolo, al finto riparo e aspetto...
    Cosa aspetto ?...semplice , che la storia faccia il suo corso, spero e prego che non ci sia una ...guerra civile, ma la storia è ciclica......dannatamente ciclica, dopo la lussuria ed il malcostume.........?
    by Bruna

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  3. E' sempre stato così mio caro Aldo. Ci meritiamo lui, il vero nano, fintamente priapeo,a causa dei demeriti degli altri.
    O tempora o mores.

    Ad maiora
    Mariaconcetta

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  4. Anonimo ha detto...
    Non ci resta che piangere, sarebbe bella la battuta di un oto film, ma diventa attuale se guardiamo la nostra realtà politica. Le grandi idee sono stata spazzate come ha fatto il diluvio di questi giorni, di statisti nemmeno l'ombra, ma c'è un popolo. Questi fa le sue scelte, critica, s'indigna, scende in piazza, aderisce a movimenti, teme per il proprio futuro, ma non si ferma un attimo a meditare, a riflettere e a chidersi di chi è la colpa. Non cerco colpe, solo una normale richiesta di dialogo sereno. Cosa possiamo fare noi. Molto se solo ci rendessim conto che per ricostruire ciò che la catastrofe ha distrutto occorre mettersi insieme, sapendo già cosa fare. E' il mio auspicio, visto che oni giorno aumenta la divisione, e peccato che si verifica contro l'area di centrosinistra. Meditate gente...
    Con affetto
    Antonio lanza

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  5. io ....cosa posso dire speriamo che me la cavo, da meridionale mi viene da pensare a un libro scritto nel 1990 dove si parla di sessanta temi di bambini napoletani,ognuno di loro con le proprie problematiche che si vivono oggi più che mai visto che siamo governati da un personaggio del genere ,non ho parole per definirlo ....(la prima donna ), la superstar colui che vuole essere sempre al centro dell'attenzione mentre il nostro paese va a puttane ,mentre tutti noi moriamo un poco alla volta in quella casa scarrubata di cui parlava il ragazzino del libro oggi quante persone vivono così. E la cosa che più mi fa rabbia e che devo vedere il telegiornale dove nel commentare una frase di berlusconi il suo viso mi appare in mille modi diversi 50 volte sempre con espressioni stampate di uno che è soddisfatto di tutto quello che ha fatto e continua a fare , soddisfatto mah ... di cosa...quella sua faccia mi fa venire il vomito per non dire mi fa piangere... ma poi penso perchè o per chi non si piange ne ci si strappa i capelli per un personaggio del genere.Rassegnamoci non ci sono più i politici di una volta,non ci sono più le persone che hanno grandi idee per far del nostro paese un paese migliore capace di riscattarsi davanti a tante barzellete ......

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