lunedì 2 maggio 2011

Cercando il Generale



Io e Giusy siamo due persone fortunate. Tra le tante cose delle quali dobbiamo dire grazie al Signore, c'è anche il fatto che possiamo usufruire di un piccolo appezzamento di terra antistante al nostro appartamento. Nelle corrusche nottate di maggio non è raro che ci mettiamo seduti in mezzo all'erba a guardare il cielo.
Sì, il cielo.

Si sentono stridere le civette, cantare qualche raro grillo. Ci sono alberi che, baciati dalla luna, emergono prepotentemente dal paesaggio. Un primigenio 3D.

Il cielo sembra vicinissimo, molto più vicino del campanile di Santa Giulia. La notte era di una bellezza difficile da descrivere. Immensa, sonante nel suo vuoto siderale. Ti senti parte di una lavagna vergine che si lascia imprimere da qualsiasi fruscio, gemito, odore. Sono gli aromi e i rumori, le scritture di una notte di maggio. E noi due eravamo lì, apposta, per lasciarcene imprimere. Forse eravamo un po' dispiaciuti di avere occhi e narici così minorati rispetto alle civette, ai grilli. Rispetto all'immenso respiro del bosco.

Ci siamo seduti nel mezzo del prato: la terra era dura, ma lasciava trasudare l'ultimo tepore diurno. Verso Santa Giulia, nella collina di fianco a noi, un barbaglio infinitesimale di luce, lasciava intendere la presenza di un'auto: ma era l'unico indizio tecnologico nell'Universo che avevamo di fronte. Questo lapillo mi ha dato la forza di rollarmi una sigaretta.
Guardavo le stelle, fumando.
Faceva freddo.
Faceva bello.

Abbiamo guardato le scie degli aerei, cercando di indovinare le destinazioni. Erano tante le scie che passavano sopra di noi: cocci di vita con le loro valigie, i loro pensieri, le loro speranze. I loro drammi, quotidiani e straordinari. Quelle strie bianche sono il nostro spettacolo per farci pensare alle loro vite. Alle nostre vite.

A voce bassa, come soldati in trincea, abbiamo parlato dell'Universo Mondo. Con gli occhi fissi abbiamo sviscerato lo scibile intonso: il tempo, l'anima, il bene e il male. Man mano che il discorso si srotolava nel buio, qualche parola, inevitabilmente, si apriva un varco verso l'incontenibile altezza che ci sovrastava.

Fin dove ci potevamo arrampicare in una notte così, se tra noi e il cielo c'era solo un'occhiata?
Ci siamo arrampicati, è ovvio, quasi sino a dio. Solo per constatarne l'inevitabile assenza.
Per due soldati in trincea, come me e Giusy, non è per nulla semplice ammettere che non c'è il Generale. Da nessuna parte. Almeno, noi non l'abbiamo trovato.

Forse perchè eravamo disorientati da un giorno passato in mezzo alle immagini di persone trionfanti. Ma che mondo è mai questo, se grida ebbro di felicità per la morte di un uomo?
Spiegamelo, Generale, ovunque ti sia.
Fosse anche un mostro, ammesso che sia il male assoluto, ma che mondo è mai questo?
Spiegamelo, Generale...

13 commenti:

  1. Non so dire quanto mi ha indignato tutto questo festeggiare per la morte di un uomo, perchè anche io il Generale non l'ho mai trovato ed ho smesso di cercarlo da tempo...forse tutti quelli che gioiscono davanti alla morte dell'essere umano, per quanto "mostro" possa essere, dimenticano di essere "umani" a loro volta ..può essere che s'immedesimano nel Generale che non c'è, non so cosa sia peggiore...

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  2. Generale dietro la collina, c'è la notte buia ed assassina

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  3. Il generale è la nostra stessa paura! Riversa in colui che è diverso da noi! Ma anche il generale ha un cuore, un'anima! Allora noi siamo tutti Generali proprio perchè potenzialmente assassini! Finche l'uomo ammazzerà un suo simile siamo tutti Generali, nessuno escluso!

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  4. io festeggio. uno che degli umani si è sempre servito, uno di meno. poi guardo quelli che ancora mercanteggiano e auguro lo stesso. poi mi occupo della mia vita, aspettando la giustizia e la pace x chi se la merita. davvero.

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  5. Antonio ha detto...
    Festeggiare la morte di una persona, anche se disumana, non è accettabile civilmnete, ma l'animo umano è questo, che fare? Rispettiamo anche questi

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  6. nessuno tocchi Caino...ormai anche questo ce lo siamo dimenticati...

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  7. Il naplam, l'uranio impoverito, il gas nervino, il macete, la katana, i kamikaze, mille e mille altre armi servono solo a rendere concreto...
    Homo homini lupus.
    Ma per fortuna di Uomini e uomini é piena la terra.
    Nel ginepraio di questo mondo...
    a volte si annaspa
    a volte si cavalca l'onda.
    La dignità non ci crocifigge,
    è la misura del nostro coraggio. Io sono sempre dalla parte della Vita. Grazie
    Con stima
    Mariaconcetta

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  8. condivido De Gregori: non partecipo alla gioia non per la morte, ma per l'assassinio di un uomo. Che fosse completamente minuscolo non conta. Ti potrà avvolgere una sensazione di tenta giustizia, al pensiero che ha fatto uccidere tanti suoi simili. non so Aldo: ho smesso da tempo di chiedermi; spero di imparare a smettere di pensare, che pensare fa male e non risolvi nulla. un (solito) grazie per le tue parole, che forse senza volerlo, rimangono un balsamo per le ferite dell'anima... :)

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  9. ...voleva essere "tentata" giustizia...
    (anche la tastiera mi gioca contro, oggi! ;)

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  10. Pare che il mondo trovi sempre il modo di festeggiare la morte in una sorta di anelito alla distruzione ed all’annichilimento del prossimo, inteso come diverso, avversario, più spesso nemico.
    Sono stato personalmente testimone alla gioia di taluni per la ferita inferta all’America delle Torri Gemelle: gente con l’intelligenza avvelenata dall’ideologia politica. Né, credo, che alcuno di voi abbia dimenticato le piazze de Il Cairo o delle altre capitali musulmane che i media ci mostrarono straripanti di gente festante in coincidenza di quell’avvenimento. L’altra faccia di quanto avvenuto ieri nelle città statunitensi e che oggi ci scandalizza.
    L’uomo, soldato senza generale, perde la sua umanità e gioisce della morte indifferente alla grandezza del creato. Ma l’animale uomo si muove in armonia con esso e con le sue leggi, laddove il carnivoro caccia l’erbivoro per istinto di sopravvivenza.
    Quando l’istinto prende il sopravvento sull’intelligenza, è l’animale ad agire non più l’uomo e davanti a tale bestia perfino il Generale rimane perplesso.

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  11. Il generale non c'è???
    Io credo che non ci sia invece la Fede per incontrare l'Amore di Dio, che è Amore per la Vita!
    Quando questo amore è aperto nel cuore non si gioisce se non per la pace e la compassione per gli umani accadimenti, e nulla altro! Al di là di Nazionalità, etnia, religione o quanto altro come struttura mentale l'uomo, cosiddetto sapiens, ha prodotto come bisogni inutili e maleodoranti.
    Credere e agire in Spirito d'Amore ti apre alla Verità e nulla appare come prima!
    Io piuttosto mi chiedo: ma è esistito Bin Laden?
    E a cosa è servita la sua cosiddetta presenza sul pianeta?
    A giustificare guerre che vogliono portare la democrazia?
    Ma siamo così stupidi? Mi chiedo? da credere a ciò?

    La domanda a questo punto è:
    Come mai adesso Bin Laden è stato trovato, ucciso e buttato in mare?
    Come mai?
    Come mai adesso?
    Cosa deve accadere?

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  12. E' troppo comodo addossare al Generale tutto lo scempio di questa umanità: ma l'uomo, quando avrà il coraggio di assumersi le proprie responsabilità?

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  13. mi piace pensare semplicemente che la selezione naturale ha fatto il suo dovere, vedi Aldo la natura si difende ed usa le armi che trova di volta in volta....può usare un terremoto, un'alluvione, un Odio (covato contro il tiranno )e la selezione naturale non ha ancora finito,sta decimando la razza umana riprodotta a dismisura, ci saranno ancora carestie e lutti....è solo la natura che lavora.......
    by Bruna

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