venerdì 13 maggio 2011

Una vecchia canzone d'Amore




Sally cammina per la strada senza nemmeno
guardare per terra
Sally è una donna che non ha più voglia
di fare la guerra
Sally ha patito troppo
Sally ha già visto che cosa
ti può crollare addosso

Non c’è stato nulla da fare: mia figlia Chiara non ha potuto fare altro che sorbirsi il mio canticchiare. Chiara non è affatto contenta che io canticchi per strada. Lei è una bambina assai attenta al pudore (posizione mentale sbagliata, in quanto mi ritengo molto intonato). Questa volta no: si è dovuta sorbire una vecchia canzone. Questo perché certe volte solo le canzoni hanno il potere di essere più attinenti a ciò che ti capita di sentire in cuor tuo. 

Era una giovane donna, non bella, non interessante. Tiene in braccio una bambina, una bambina piccola, scura come la madre, che le sonnecchia sulla spalla. Tra le mani regge un passeggino, un enorme passeggino ripiegato. È stanca, è sudata; sono le due del pomeriggio e aspetta l'arrivo dell’autobus cercando di ripararsi dal sole all'ombra della lurida pensilina. Guarda la sua bambina, guarda in su, verso la luce. Il suo sguardo è mite e buono, e la stanchezza e il sudore le segnano il viso. Ma non lo sguardo.

Arriva il tram e le persone in fila – tra cui io e Chiara – si avventano sulle portiere. Siamo furenti di ritardo, di afa, di scontento. La giovane donna resta lì, sotto la tettoia, a guardare in su. Chissà in grazia di quale illuminazione capisco, torno sui miei passi e le chiedo se per caso ha bisogno di una mano. Domanda idiota: come potrebbe farcela da sola? Ma lei non si risente della mia stupidità: sorride appena e dice sottovoce: “Sì”. Seduta davanti a me e Chiara, nel fetido abitacolo dice solo: “È più difficile con i treni, lì non trovo mai nessuno”. E sorride, ancor una volta, prima di appisolarsi assieme alla sua piccolina. Un pacco di tenerezza così limpida da sembrare animale, buttato su un sedile macchiato di qualcosa che non voglio sapere.

Una vita che non conoscerò mai, ma che posso solo immaginare oltre la soglia del suo silenzio.
Ha un marito, un marito che la ama?
Ha una madre che l'aiuta?
Ha forse un lavoro?
E questo suo viaggiare eroico – uscire di casa, prendere l'autobus, scendere dall'autobus, accudire la sua bambina, nutrirla da sola, aspettando in silenzio che qualcuno capisca che ha bisogno di essere aiutata – questa sua inesorabile fatica rappresenta la sua vita?
Ci sarà gioia da qualche parte per lei e la sua figliolina?
E se ci sarà del pianto, chi si occuperà di placarlo?
Non lo saprò mai, non lo saprà mai nessuno. Una silente vita eroica.

Ho voluto bene a quella giovane donna non bella, non affascinante, non interessante. Non ho provato altro sentimento più sofisticato, più attinente, più socialmente proficuo. Non pietà, non solidarietà, non comprensione: le ho solo voluto bene. Le ho voluto bene in totale gratuità, partecipando alla sua vita per quei pochi minuti in modo così profondo.
E mi sono chiesto se non sia ridicolo pensare che la comunità può non solo fornire servizi, garantire solidarietà, essere all'occorrenza pietosa, ma anche voler bene. Forse non è ridicolo, ma è irragionevole, lo so, immaginare una comunità affettuosa.

Stavo pensando proprio a quello, quando mi è venuta in mente una vecchia, forse stupida, canzone.

Nanananà, nanananà, nanananà.
Sally cammina per la strada...


14 commenti:

  1. ma in realtà voler bene non è semplicemente il "nocciolo" dell'essere umano?
    Di Sally ce ne sono molte più di quelle che vediamo, credo che in ognuno di noi viva una Sally..quindi no..non è ridicolo immaginare una società affettuosa. Con questo hai dato spunto ancora una volta e...non solo a me.
    Grazie, come sempre.

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  2. <3 possiamo solo voler bene <3

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  3. Aldo, bellissimo pezzo!!! Emozionante! Parli di amore incondizionato, quello che dovremmo riscoprire tutti! RISCOPRIRE, perché lo conosciamo bene, ma lo abbiamo momentaneamente dimenticato! E' raro trovare qualcuno che esprima l'amore come hai fatto tu, ecco perché sembra ridicolo parlarne!! In realtà è così che dovrebbe essere ed è quanto inconsciamente cerchiamo. Siamo stati disabituati a pensarlo in questi termini. Ma è proprio li che risiede la nostra salvezza!
    Un grande abbraccio!!!
    Chiara

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  4. Aldo,lavoro nei servizi sociali,ho imparato ad accettare le prove che la vita mi ha riservato,confrontandomi ogni giorno con la sofferenza degli altri. Nel mio lavoro offro ogni giorno sorrisi e affetto.Ricevo in cambio molto, molto più di quanto sia capace di offrire...

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  5. e quando la carità si fa avanti per trasformarsi in un attimo sublime in un "caro fratello o sorella"che si riconosce e si percepisce nella sua ineluttabile sofferenza, si odono lontano nostalgiche melodie...

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  6. Leggere negli sguardi, nei tratti del viso, nelle movenze, la vita dell'altro, accorgersi dell'altro, dire m'importa di.... pratica quasi desueta ormai, ma così mirabilmente inclusiva....
    Grazie Aldo caro...
    Mariaconcetta

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  7. il segreto è che quello che fai per aiutare qualcuno ti arriva indietro come una carezza, ma un segreto troppo ben custodito a quanto pare

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  8. Aldo,

    non è ridicolo né irragionevole essere buoni di cuore: molto peggio volere male a chi non si conosce! <3

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  9. Io l'ho fatto. L'ho cresciuto solo e nessuno si è occupato di placare il pianto come di animale, buttato su un sedile. Mi sono chiesta spesso se qualcuno ancora sa voler bene e adesso, so che c'è :) Grazie a nome della signora, è come averlo fatto a me, se c'è!

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  10. Aldo, un gesto splendido accompagnato da pensieri nobili.... dunque esistono le persone che ancora si lasciano toccare nei sentimenti...quelli universali, quelli gratuiti.... il voler bene autenticamente è cosa veramente da pochi... una carezza al tuo cuore. bella canzone...SALLY...

    eleonora .

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  11. E'di conforto sapere che qualcuno si ferma a pensare, riflettere, entrare nel cuore e, perché no, anche nella melma altrui e provare a diventarne parte. Non giudicare mai nessuno prima di aver percorso un pezzo di strada nei suoi mocassini....Quanta verità. Siamo pieni di nozioni e vuoti di sentimenti, pietà, compassione, voglia di rischiare di vedere il mondo e la vita, con gli occhi dell'altro.

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  12. Bello e semplice come un raggio di sole in un angolo buio e dimenticato,che inaspettatamente riporta in vita una timida pianticella abbarbicata all'intonaco scrostato del muro.
    Grazie
    Gabriella

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  13. Caro Aldo, come sai dire bene le cose...sapessi quante volte mi è successo! E quante volte ho provato e pensato le stesse emozioni e situazioni da te descritte. Quando ti capita questo "voler bene"..ti senti come se stessi abbracciando il mondo intero e questo mondo..delicatamente, con la mano sul tuo petto, ti dicesse " ok,va bene così,grazie, ma adesso devo andare.."

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  14. Purtroppo è vero. Mi ricordo un film, The Experiment, e il finale: "Sei ancora convinto il genere umano sia molto evoluto rispetto alla scimmia?". Siamo riusciti a trasformare l'ambiente, in molti casi a distruggerlo, e ancora non riusciamo ad essere solidali.

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