giovedì 26 maggio 2011

Che c'azzeccano?




Tangenti e urbanistica, arrestato il sindaco di Cassano D'Adda

Escort, cene e viaggi ai funzionari dei Monopoli
Così la mafia controllava le sale gioco, 10 arresti

«Caparra per la casa di Scajola»
I regali della nuova lista Anemone
I pm: bollette, multe, perfino un frullatore

Reggio Calabria: arrestati per corruzione 9 tra funzionari e impiegati del comune
Ai dipendenti finiti in manette contestata l'associazione per delinquere l'abuso d'ufficio e altri reati


Risuonano ovunque, altissime, grida di stupore per i nuovi filoni di corruzione portati alla luce da Pm, giudici, forze dell’ordine. Ma come, dopo Tangentopoli, Vallettopoli, Terremotopoli e Paperopoli, c’è ancora chi osa rubare sugli appalti o frodare il fisco o prendere bustarelle? Sarebbe come dire: con tutti i mafiosi che sono in carcere, come mai la mafia esiste ancora? La verità è che ci si era largamente e lungamente illusi che l’azione della magistratura (il cui compito è applicare le leggi, ergo punire i crimini) potesse assolvere anche e soprattutto ad una funzione educativa e politica. Un’azione, insomma di rinnovamento delle coscienze.

Ogni arresto è stato festeggiato a champagne come l’inizio di una nuova e feconda stagione di aurea onestà, mentre invece era appena la lugubre conferma della metastasi di una classe dirigente. Soprattutto in questo le accuse di politicizzazione dei giudici sono ridicole, ingiuste e fastidiose.

È stato il Paese, in larga maggioranza, ad investire i giudici di un ruolo politico che è, per loro stessa funzione, inesistente. Chi ha provato a saltare la staccionata come Di Pietro ha dato scarsi risultati in termini di credibilità e di spessore. De Magistris ora ci prova a Napoli, ma (che vinca o che perda) rappresenterà sempre una anomalia di un panorama politico disastroso come il nostro in questo momento.

Non ci si scappa: o la politica (lei sì, incaricata di mutare i rapporti di forza e le coscienze) torna a fare il suo mestiere o per i giudici diventerà impossibile fare il loro...

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