martedì 13 dicembre 2011

La morale e l'arte della coltivazione del limone




Niente di più romantico che un cono di castagne. Soprattutto se la nebbia ti avvolge. Soprattutto quando il natale è alle porte.
Ma in tempo di crisi anche questo frutto necessita una scelta (al posto dell’aperitivo? del mini brunch?). Il cartoccio, infatti, ha un costo tranquillamente pagabile in lingotti d’oro. “Colpa dei parassiti che hanno attaccato le piante”, dicono i commercianti quando gli faccio notare l’assurdità del prezzo al consumo di una dozzina di caldarroste. 

Naturalmente mi sono informato. È vero quest’anno le cocciniglie hanno infestato mezza campagna. Non è immune nemmeno il mio limone, che si presenta rigoglioso solo ad un occhio inesperto: infatti nelle pieghe delle sue odorose foglie si annidano questi portatori di morte (vegetale, naturalmente). A nulla solo valsi i miei olii. Il mio limone soffre. Lo sento.

Mi parla attraverso i suoi frutti, quest’anno striminziti e radi. Una nuova generazione di cocciniglie si è destata anzitempo da un fasullo letargo di un fasullo inverno, ed è pronta a sferrare l'ennesimo assalto alle sue deboli difese. E così, da settimane cerco di curare questo mio infermo limone impegnandomi a salvarlo dal suo destino. Ho vinto molte faticose guerre, contro il ragnetto rosso, contro il moschino bianco, contro i pidocchi verdi. Ma le cocciniglie no. Le cocciniglie sono i mostri più schifosi e crudamente vitali che la natura abbia mai partorito; sono una maledizione metafisica, una punizione divina. Come il demonio conoscono mille travestimenti e metamorfosi, come Satana sanno mentire e sopra ogni altra cosa fingere con raffinata arte la loro sconfitta.

Le cocciniglie non muoiono mai. E le schifose, le vigliacche, le assassine, faranno il loro sporco lavoro approfittando della debole costituzione del mio limone, annientando i neonati frutti senza pietà, perchè la pietà non è nella natura della cocciniglia.


Buon senso avrebbe voluto che io eradicassi il mio limone all’inizio di questo inverno consegnandolo alla discarica vegetale, ma non si vive solo di buon senso. E la follia, o la stupidità, possono anche essere premiati. Spero fortissimamente che il mio limone ce la faccia.

Forse mi affiderò alle cure di qualche botanico: loro hanno armi segrete, roba militare immagino, modi speciali, attrezzi particolari, forse, semplicemente, sanno fare quello che io non ho mai imparato a fare: far abbassare la cresta alle cocciniglie.

Ho già messo in preventivo un centinaio di euretti per dare un futuro al mio limone. Immagino che saranno i limoni più cari della nazione, altro che un cartoccio di castagne.

Ma so anche che i miei limoni – e la mia personale guerra contro le cocciniglie - porteranno con sè, nella sua irragionevolezza, una morale, anche se ancora non so bene di che morale si tratti.

E ogni morale ha il suo prezzo, un prezzo che non è mai insignificante...

10 commenti:

  1. ah ah ah io conosco le patate più care del mondo! le più inquinate da pesticidi, antiparassitari, e veleni di ogni genere, vere e proprie concentrati di qualsiasi agente chimico vi possa venire in mente! le patate "biologiche" dell'orto di mia suocera ... curate con tanto amore . Anche l'amore per le patate ha il suo prezzo.

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  2. E' questo uno dei periodi in cui si possono fare i trattamenti del caso, con amore asporta tutte le foglie e i limoni infestati, irrora poi un antiparassitario avendo cura di spruzzare tutte le fessure del legname, un'attenzione particolare alla parte della pianta pi' esposta al sole, le cocciniglie prediligono la luce e il calore del sole,la battaglia si può vincere ma il trattamento deve essere radicale.......non certo come quello attuato da Monti.....per restituire un ITALIA agli italiani.
    Monti ha lasciato molte uova dietro di se....e le cocciniglie/banche....già sono nel periodo della ....riproduzione..
    Bruna

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  3. ALDO, MA POVERO LIMONE, LE COCCINIGLIE SON DEVASTANTI, MIA MADRE HA DOVUTO CON TANTO DOLORE E PENA BRUCIARE I SUOI LIMONI,IO NON ERO PROPENSA, MA LEI DOPO AVER SPESO TANTI SOLDINI PER LE SUE AMATE PIANTE HA OPTATO PER UNA SOLUZIONE DRASTICA...LI VOLEVA BELLI E RIGOGLIOSI, NON HA ACCETTATO LA MALATTIA...EH GIA' ogni morale ha il suo prezzo, un prezzo che non è mai insignificante...UN ABBRACCIO!

    Eleonora b

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  4. poltiglia bordolese= buono x vite anche. non e' tossica. almeno dicono così. (in sostituzione marca stanehome ma adesso non mi ricordo il nome del prodotto.)

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  5. La lotta biologica alla cocciniglia si pratica utilizzando popolazioni di Cryptolaemus montrouzieri, un coccinellide che si nutre di cocciniglie; alcune piccole vespe perforano gli scudetti per deporvi le uova, le larve si nutriranno delle piccole cocciniglie.
    Per farti rabbia: il mio piccolo limone in vaso mi ha prodotto 13 limoni

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  6. Caro Aldo, io ho una teoria fieramente avversata da mia moglie che, da buona nordica, è per le soluzioni spicce e radicali. Per me: “le piante non muoiono mai”.
    Fanno malattia, rinsecchiscono, ingialliscono, avvizziscono..., ma poi, quasi d’incanto, magari a distanza di un anno o due, da qualche parte buttano un getto, un germoglio ed in me che non si dica, rifioriscono più rigogliose di prima.
    Le piante sono come l’uomo, bello, forte e sicuro, ma esposto ad ogni contumelia, talvolta perfino nemico di se stesso. Ma per lui, come per le piante, torna sempre la bella stagione - non importa quanto lunga sia l’attesa e quali sacrifici si debbano affrontare - perché la vita è più forte d’ogni avversità.

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  7. Scusa....ce l'avresti una cocciniglia da darmi? saprei dove metterla...indovina tu
    A.L.

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  8. Non ho il pollice verde. Riesco a fare morire pure le piante artificiali.
    Posso traslare il tuo argomentare nel nostro quotidiano.
    Altro che cocciniglia e parassiti...
    Sogno una disinfestazione... Radicale.
    Cancelliamo tutti i voli.
    Mariaconcetta

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  9. Anche i miei limoni sulle pendici del levante ligure ha la cocciniglia. E anche io non mi rassegno. MA ...se trovi un rimedio efficae, un rimedio vero, postalo, per favore! BEN
    PS mi sembra più quello in vaso di quelli nella terra...

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